Tonino Serra eBooks
eBooks di Tonino Serra di Formato Epub
Jerzesi nella Grande Guerra. E-book. Formato EPUB Tonino Serra - Condaghes, 2018 -
Questo è un libro concepito per onorare chi ha combattuto, è rimasto mutilato, è morto ed è stato dimenticato, e per perpetuare nella comunità jerzese il valore di tante vite spezzate e la forza del loro esempio. Un libro quindi doveroso, che raccoglie le notizie più diverse, ma che intende consegnare alle nuove generazioni la storia delle centinaia di ierzesi chiamati alle armi in una Guerra definita dagli storici “l’ultima delle guerre d’indipendenza”. Fu invece una follia collettiva e l’Italia precipitò nella fornace di un conflitto come mai si era visto, nel fango delle trincee e nel sacrificio di preziose vite umane e di beni materiali. Furono anni terribili, da non dimenticare. Noi vogliamo ricordare, riconoscenti per le sofferenze dei nostri combattenti, unendo la generazione dei soldati del 1915-18 a quelle di oggi e ritrovando negli jerzesi di oggi i discendenti dei ragazzi che partirono per la guerra. Tutto cominciava con la visita di leva, che per i giovani di Jerzu si svolgeva a Lanusei, capoluogo di mandamento, o nel distretto di Cagliari, dove arrivavano con il treno che partiva da Stassioni. Era un’occasione per fare festa, perché allora la chiamata alla leva era una sorta di rito di iniziazione alla maggiore età, anche se si diventava maggiorenni a 21 anni. Ma quando i giovani mobilitati cominciarono a partire per la guerra, il clima cambiò: alla naturale spavalderia tutta giovanile cominciò a mischiarsi la paura dei pericoli cui si andava incontro. Anche perché ben presto cominciarono ad arrivare in paese le notizie dei morti, dei feriti e dei prigionieri. Molte famiglie diedero alla guerra figli e padri, spesso tutti i giovani di casa, e la mancanza di notizie dal fronte accentuava l’angoscia dell’attesa.
La faccia oscura della lunaStorie di donne tra sfida e violenza. E-book. Formato EPUB Tonino Serra - Condaghes, 2015 -
Cento vite o forse mille in cinquanta racconti di ordinaria esclusione delle donne nella società di oggi e in quelle passate. Vite segnate dalla violenza, dalla miseria, dalla dignità negata, ma anche dalla sfida e dall’aperta rivolta. Una galleria di mogli, amanti, serve, streghe, assassine, ladre che vivono in epoche diverse ma sempre immerse in un mondo maschile che le sfrutta e le uccide. Il femminicidio, che assume l’aspetto di un fenomeno sociale inevitabile e di un destino ineluttabile per le donne del nostro tempo, segnato dal tramonto del mito maschile e della fine del ruolo egemone del maschio nella società. Crimini contro le donne, come lo stalking, il mobbing, il gaslighting, la violenza economica, psicologica e sessuale, che feriscono e segnano per sempre l’esistenza femminile. Il mondo delle donne raccontato da un uomo, che nulla nasconde sulla violenza di genere e che induce a ripensare le basi della nostra civiltà. Un uomo convinto che la donna da il senso alle nostre passioni, avvolge con una luce di dolcezza il nostro intelletto, riempie di sogni l’incoscienza del sonno e colma di desideri i nostri giorni.
Nicolò Businco: Storia di un errore giudiziario. E-book. Formato EPUB Tonino Serra - Condaghes, 2014 -
Il giovedì del 16 luglio 1914, Nicolò Businco lasciò il carcere dopo quasi diciotto anni di detenzione. Con altri tre compagni di sventura – Giosuè Piroddi, Antonio Lorrai e Antonio Parlatariu di Tertenia – fu condannato all’ergastolo, in seguito a un processo che all’epoca fece scalpore, per l’omicidio di Ruggero Tedde, segretario comunale di Perdasdefogu, commesso la notte del 16 agosto 1894. Nel 1911, in seguito a pazienti investigazioni, i famigliari dei condannati erano riusciti a far incriminare per suborno e falsa testimonianza chi aveva determinato la condanna del 1898 e a ottenere la revisione del processo. Il nuovo si concluse tuttavia con l’assoluzione degli accusati, nonostante alcuni di loro avessero confessato. Per via della logica perversa della burocrazia, Piroddi e Businco (gli altri due erano nel frattempo deceduti in carcere), pur essendo stati riconosciuti implicitamente vittime di un grossolano errore giudiziario, furono ricondotti in prigione nell’attesa che si chiarisse la loro posizione processuale. Giosuè Piroddi fu liberato il 17 febbraio 1912 mentre Nicolò Businco dovette attendere altri ventinove mesi nel penitenziario di Oristano.