Antonio Leotti eBooks

eBooks di Antonio Leotti

Antonio Leotti (Roma, 1958) è sceneggiatore e scrittore. Ha scritto a quattro mani con Luciano Ligabue la sceneggiatura di Radiofreccia (1998), vincitore di tre David di Donatello, due nastri d’argento e quattro Ciak d’oro, e proiettato nel 2006 al MOMA di New York; tra i suoi lavori come sceneggiatore ricordiamo Il partigiano Johnny (2000), Amore che vieni, amore che vai (2008), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Il paese delle spose infelici (2011). È autore dei saggi Il mestiere più antico del mondo (Fandango 2011) e Nella valle senza nome (Laterza 2016), e del romanzo Il giorno del settimo cielo (Fandango 2007).

EBOOK   9788829706433

La forza della natura. E-book. Formato EPUB Antonio Leotti   -  Marsilio, 2020  - 

Quando Anna rimane vedova di Euclide è ancora giovane, è bella e, all’indomani del funerale, incredibilmente decisa a non rimettere mai più piede nel paesino della Toscana dove per anni il marito ha tenuto le redini dell’azienda di famiglia. Anna vuole restare a Roma, ai Parioli, ripensare all’uomo che ha amato, bere Martini in terrazza e dimenticare i contadini con i quali Euclide lavorava e che lei disprezza, considerandoli un inutile retaggio medievale. E quale modo migliore per dimenticare di vendere tutto, castello, terre e poderi? Tuttavia, tra Anna e la libertà si frappone la famiglia Ruccellai, contadini da duecento anni su un podere del quale, morto Euclide, reclamano la proprietà. Comincia così, per una lite che finisce in tribunale, la nuova vita di Anna che, costretta alla campagna, se ne innamora tanto da prendere in mano l’azienda di famiglia e avvicinarsi ai detestati contadini. In questo percorso di avvicinamento alle radici (non solo metaforiche), Anna si troverà a essere oggetto del corteggiamento di diversi uomini: un vecchio amico di infanzia, il figlio ribelle della famiglia Ruccellai, un ricco aristocratico piemontese e addirittura un piccolo malvivente romano. Chi sposerà Anna? E quanto tempo impiegherà a lasciar andare il suo Euclide? Quello di Antonio Leotti è un romanzo inglese ambientato in Toscana, ma più comico che tragico. Una commedia irresistibile che avanza per coincidenze ed equivoci, raccontando quanto le gioie della campagna e quelle della città – così come i disagi dell’una e dell’altra – non siano in fondo che luoghi comuni dei quali si può ridere insieme.

€ 9.99
download immediato
ACQUISTA
EBOOK   9788858125021

Nella Valle senza nome: Storia tragicomica di un agricoltore. E-book. Formato EPUB Antonio Leotti   -  Editori Laterza, 2016  - 

«Non sono neanche a metà del guado, mi chiedo, a dispetto della fulgida retorica sul ritorno alla sana vita di campagna, se ne uscirò mai vivo». Il diario sentimentale di un agricoltore alle prese con la vita quotidiana in una valle. Che è senza nome perché è tutte le valli d'Italia. «Una volta, dieci, vent'anni fa, quando dicevi che facevi l'agricoltore, la gente sorrideva, non diceva niente e, con educata discrezione e malcelata diffidenza, anche tappandosi un po' il naso per il terrore di sentire qualche essenza di puzza che solo la campagna sa creare, si allontanava e non ti rivolgeva più la parola per tutta la sera. Forse pensavano che avessimo la pellagra, o che fossimo tutti alcolizzati, o tarati a causa della consanguineità dovuta all'ignoranza e alla promiscuità in cui ci pascevamo. Forse temevano che avessimo le scarpe sporche di fango, o peggio, di merda, e che potessimo lasciare un'impronta infamante sul tappeto persiano. Comunque, questo va detto, non era colpa loro: vent'anni fa, la retorica Verde era agli esordi, il bozzettismo bucolico era appena uscito dai sussidiari per trasferirsi finalmente in tivù. È vero anche che, in certi ambienti, già si disprezzava apertamente la retorica del Mulino Bianco, quel ciarpame di mistica bucolica in salsa toscana col cipressetto di Monticchiello ripetuto milioni di volte, un Eden di cartongesso che era facile da criticare, ma ci si limitava a questo: a prendere marxianamente le distanze dai messaggi della pubblicità, dalle cadute di gusto degli slogan, non c'era ancora un'ideologia di massa (dovuta a un'incredibile strategia di marketing inventata da alcuni geniali imprenditori). Dovevano passare ancora anni prima che, alle cene degli inurbati, gli agricoltori fossero gratificati dalla deliziata incredulità delle signore di città. Ma ora ci siamo. Ora siamo eroi. E anche un po' santi, sicuramente beati (beato te, beato lei che sta in campagna, qui in città non se ne può più, mi creda, beato lei!). Mi sfiora il dubbio che si sia passati da un eccesso all'altro. A voi no? Saremo anche beati, ma il fatto è che gli agricoltori non 'stanno' in campagna, ci vivono e ci lavorano, cioè traggono sostentamento. Insomma, è il lavoro più bello del mondo, l'ho scritto e lo confermo, ma in fondo è un lavoro come un altro.»

€ 7.99
download immediato
ACQUISTA