Catherine Clement eBooks
eBooks di Catherine Clement
Catherine Clément (1939), filosofa, scrittrice, critica letteraria, ha studiato antropologia e psicanalisi con Claude Levi-Strauss e Jacques Lacan e in seguito ha insegnato alla Sorbona. Già iscritta al PCF (Partito Comunista Francese), è stata una delle protagoniste del ’68 parigino, insieme a Gilles Deleuze e Jacques Derrida. Dal 1976 al 1982 ha diretto le pagine culturali del quotidiano «Le Matin». Successivamente ha vissuto a lungo in Senegal e in India con il compagno, l’ambasciatore e portavoce ONU André Lewin, morto nel 2012. È stata decorata Commandeure de la Légion d’honneur e Grande officière de l’Ordre national du Mérite. Nel 2021 è stata insignita del Prix Bernheim della Fondation du Judaïsme Français.
Tra le sue opere tradotte in italiano, ricordianmo Il valzer incompiuto (Corbaccio), La favorita dell’harem (Sperling & Kupfer) e La vita soffre (Longanesi).
Il tedesco di mia madre. E-book. Formato EPUB Catherine Clément - Lindau, 2024 -
Un uomo aspettava Raymonde sul marciapiede. Un ufficiale in verdegrigio. Sembrava mastodontico. Ogni volta che si trovava di fronte un occupante, soprattutto se si trattava di un ufficiale crucco con il berretto perfettamente collocato, Raymonde si era ripromessa di non incrociare mai il suo sguardo. Di evitare l’aquila dalle ali spiegate sul suo copricapo, di evitare la lucente visiera nera. Di chinare leggermente il capo e sorvolare. L’uomo la chiamò. «Frau Raymonde!». Lei gli arrivò davanti ed era il dottor Schütz. Raymonde ondeggiò nel vuoto, il cielo si mise a girare, Samuel, un nazi, nazi, nazi...
Il tedesco di mia madre. E-book. Formato PDF Catherine Clément - Lindau, 2024 -
Un uomo aspettava Raymonde sul marciapiede. Un ufficiale in verdegrigio. Sembrava mastodontico. Ogni volta che si trovava di fronte un occupante, soprattutto se si trattava di un ufficiale crucco con il berretto perfettamente collocato, Raymonde si era ripromessa di non incrociare mai il suo sguardo. Di evitare l’aquila dalle ali spiegate sul suo copricapo, di evitare la lucente visiera nera. Di chinare leggermente il capo e sorvolare. L’uomo la chiamò. «Frau Raymonde!». Lei gli arrivò davanti ed era il dottor Schütz. Raymonde ondeggiò nel vuoto, il cielo si mise a girare, Samuel, un nazi, nazi, nazi...