Daniele De Benedetti eBooks
eBooks di Daniele De Benedetti
Il Campanaro dei sensi. E-book. Formato Mobipocket Daniele De Benedetti - Daniele De Benedetti, 2019 -
Questo racconto non può essere d’aiuto a stimolare i sensi del il lettore, né aiutarlo a gestire l’assalto dei ricordi, tantomeno ad indurlo a ricordare fatti e situazioni vissute. Però, pur se il lettore fosse un uomo od una donna, manovale od ingegnere, nato in un’isola ma formato professionalmente in continente, che avesse mai lavorato presso un’industria del continente o che fosse riuscito a far carriera senza muoversi dalla sua isola, grazie a ciò, immune dal rischio che gli possa accadere di tornare nei luoghi natii dopo 20 anni; il lettore, dicevo, potrebbe ugualmente sentirsi attratto da questo indolente, pignolo, poeta, pratico e concreto sognatore. Il suo sguardo, in tal caso, seguirà queste righe come si segue un aquilone. Il protagonista, Carmelo, si comporta da uomo libero e disinibito in un mondo di regole e tradizioni, limitandosi ad intuire, senza indagare veramente su nulla, convinto che ciò che accade è la conseguenza di tutto ciò è già accaduto. Le sorprese, le preoccupazioni, sono la conseguenza dell’avere volutamente ignorato che si agisce anche quando non s’intende far nulla. Leggeremo fra queste righe descrizioni di stati d’animo come questa: “Carmelo sarebbe stato ben felice se la sua vita privata potesse essere gestita come la sua linea di produzione: organizzazione, procedure, responsabilità, deleghe, scadenze e poi a casa a pensare ad altro o a nulla”. Leggeremo di tenere e commoventi espressioni da vecchio melodramma come questa: “tu non mi devi niente perché, pur non avendo mai saputo che Antonio fosse mio padre, l’ho avuto sempre molto vicino . . ., tu non sai che. . . anche quando la masseria andava male, a me e mamma non è mancato lo stesso nulla, ricordo che mi guardava con quegli occhi che erano una carezza ed un abbraccio insieme, occhi uguali ai tuoi, per poi sparire con la bicicletta fra i cespugli dei viali della Piana, io credevo che fosse pietà per un’orfana, adesso capisco che era l’affetto di mio padre”.