Divertito Stefania eBooks
eBooks di Divertito Stefania
Una spiaggia troppo bianca. E-book. Formato EPUB Stefania Divertito - Nn Editore, 2015 -
Gemma Ranieri vive a Milano da un anno ed è diventata giornalista in un quotidiano free press. Era il suo sogno fin da piccola, scrivere inchieste, e ha deciso di lasciare la sua città per inseguirlo.La sua amicizia con Vincenza, detta Vic, è nata nei vicoli di Napoli tra sogni, speranze e decisioni da prendere. Vic ha scelto di rimaneree di denunciare gli abusi sulla città con le sue fotografie, Gemma di andare a tentare la carriera di giornalistaaltrove. Ma quando Vic muore in un misterioso incidente d’auto, Gemma torna a casa e tenta di ricostruire gli ultimi giorni di vita dell’amica, trovandosi improvvisamente immersa in una rete di pedinamenti, fughe, uomini senza scrupoli, spiagge troppo bianche, tentati omicidi.A 27 anni, Gemma Ranieri è divisa tra gli amici e il fidanzato di Napoli, e la nuova vita che si sta costruendo a Milano.È una bravissima giornalista e un’ottima detective, appassionata, caparbia e intuitiva, anche se si sente spesso inadeguata, scomposta come la sua criniera di capelli rossi e ricci. Grazie all’ironia che la distingue e al suo amore per la verità, prenderà il mondo di petto e non avrà paura di indagare, anche quando è pericoloso e scomodo.Stefania Divertito scrive in chiave fiction una delle sue più importanti inchieste ambientali: quella sull’amianto. La prima puntata della trilogia è un eco-thriller dal ritmo incalzante e coinvolgente.
Toghe verdi. Storie di avvocati e battaglie civili. E-book. Formato EPUB Stefania Divertito - Edizioni Ambiente, 2012 - Verdenero. Inchieste
'Chi controlla che il controllore controlli adeguatamente il controllato?' Porto Tolle, Larderello in Val di Cecina, Praia a Mare, e ancora Malagrotta, il Mugello: fanno tutti parte della triste e italianissima toponomastica degli scempi. Sono solo alcuni dei nomi che siamo soliti assegnare ai disastri, e non solo ambientali. Ovverosia, scenari naturali irrimediabilmente compromessi e, per le persone, un'esistenza che di umano ha ormai ben poco. La cronaca giudiziaria è piena di queste storie: c'è chi, per regalare all'Italia un treno da record, non ha esitato a sventrare la pancia del Mugello e a rubare acqua a fiumi e acquedotti, mettendo in pericolo anche la stabilità di una fetta di Firenze. O chi, a nord come a sud, inserisce deroghe alle leggi per favorire imprese produttive fortemente inquinanti, con buona pace di parchi naturali e distese di sabbia finissima. O ancora chi dell'emissione di sbuffi tossici sembra aver fatto il proprio vessillo. Eppure, la lotta intrapresa da comitati e associazioni ha trovato l'appoggio di alcuni coraggiosi 'investigatori togati', protagonisti delle più importanti battaglie ambientali, che sono riusciti ad arrivare laddove nessuno si era mai spinto prima, contrastando il comportamento arrogante di chi, per incoscienza o per dolo, ha stravolto la vita di molte persone. Nella convinzione che questa, ognuna di queste, sia 'una storia corale, non singola'. Prefazione di Erri de Luca. Con un'intervista a Raffaele Guarinello.
Amianto. Storia di un serial killer. E-book. Formato EPUB Divertito Stefania - Edizioni Ambiente, 2010 -
Un marchio di fabbrica, un'impronta. L'esposizione all'amianto può portare con sé tracce indelebili. Fibrosi polmonare (asbestosi), lesioni pleuriche e peritoneali, carcinoma bronchiale e mesotelioma pleurico: se una di queste patologie compare non ci sono dubbi, l'esposizione c'è stata. E non c'è una dose minima al di sotto della quale possiamo essere sicuri di non ammalarci. Lo ha ribadito la Commissione europea il 14 aprile 2009, rispondendo a un'interrogazione scritta presentata dall'eurodeputato comunista Willy Meyer Pleite. Solo in Italia ogni anno muoiono 4.000 persone a causa di mesoteliomi e asbestosi. Nel nostro paese la fibra killer ha lasciato dietro di sé una lunga scia di morti, sia nelle città dove erano presenti fabbriche per la produzione di Eternit (l'esempio più noto è quello di Casale Monferrato) sia nei cantieri navali, ma ha fatto vittime anche tra coloro che non avevano mai lavorato né in una fabbrica né tantomeno nel settore dell'edilizia. Semplici cittadini, con l'unica colpa di essere nati troppo vicino a una discarica abusiva o inconsapevoli dirimpettai di tettoie pericolose. Tutte persone a cui, nella maggior parte dei casi, è stata negata anche una semplice pensione d'invalidità e gli indennizzi che spettavano loro di diritto.