Georg Groddeck eBooks
eBooks di Georg Groddeck
Lo scrutatore d'anime: Un romanzo psicoanalitico. E-book. Formato EPUB Georg Groddeck - Adelphi, 2016 -
«Non è facile sopportare pensieri così intelligenti, audaci e impertinenti» scriveva Freud a Groddeck nel febbraio del 1920 a proposito dello 'Scrutatore d’anime'. Questo singolare romanzo, l’unico che Groddeck abbia scritto, era stato fino allora rifiutato da vari editori, piuttosto scandalizzati dal suo contenuto, e fu proprio Freud a farlo accogliere fra le pubblicazioni della casa ufficiale del movimento psicoanalitico, il Psychoanalytischer Verlag, e con tutti gli onori: «Dobbiamo tutti dirle grazie per il sorriso delizioso con cui, nel suo 'Scrutatore d’anime', ha rappresentato le nostre indagini sull’anima, altrimenti tanto serie». La straordinaria idea di Groddeck, nello 'Scrutatore d’anime', è di fare dell’Es il protagonista di un romanzo. Il 'romanzo psicoanalitico' annunciato nel sottotitolo diventa allora innanzitutto uno sfrenato romanzo picaresco, scosso da una inesauribile comicità e allegria, cronaca del grave sconquasso prodotto dall’irruzione dell’Es nei più vari ambienti della Germania prussiana – nelle birrerie e nelle prigioni, fra principi e truffatori, socialisti e femministe, militari e medici, donne leggere e signore prudes. Portatore, eroe e vittima dell’Es è qui un borghese di mezza età, scapolo e benestante, che conduce una vita quieta e lievemente ottusa fino al giorno in cui una rivelazione improvvisa lo convince ad abbandonare ogni sua idea precedente e perfino il suo nome e a gettarsi all’avventura, trasformandosi in un geniale buffone, totalmente privo di senso del pudore e della dignità, insieme regredito all’infanzia e asceso alla saggezza, pronto a diffondere ovunque una buona novella che tutti giudicano assolutamente sconveniente, ma da cui tutti, in qualche modo, rimangono contagiati. Il contagio interiore è, di fatto, il grande mezzo con cui l’Es opera nel mondo le sue mirabili trasformazioni. Ed è proprio questa la folgorante visione che ha fatto del borghese August Müller il trickster Thomas Weltlein. Nel corso di una snervante lotta da lui ingaggiata contro un esercito di cimici che avevano invaso la sua camera da letto, il signor Müller prende la scarlattina, delira e, una volta guarito, si accorge che la sua malattia ha sterminato le cimici, che ne sono rimaste contagiate. Scocca a questo punto la scintilla della rivelazione, August Müller diventa Thomas Weltlein e comincia a vivere una nuova vita, guidato dall’Es. Da quel momento attraverseremo con lui una galleria di personaggi disparati (che compongono fra l’altro una satira scorticante della Germania), subito coinvolti da Weltlein in conversazioni intimissime e irriverenti, e ben presto apparirà chiaro che non solo i discorsi di Weltlein espongono le teorie di Groddeck, talvolta in formulazioni ‘selvagge’ che solo in questo testo ha osato, ma che anche altri tratti di questo incantevole personaggio rimandano alla persona Groddeck. Mai, infatti, come attraverso il suo felice alter ego «scrutatore d’anime» Groddeck è riuscito a parlare senza riguardi verso il persecutorio buon senso, accettando con tranquilla ironia il ruolo del folle. E mai, soprattutto, è riuscito a comunicare con altrettanta intensità quel sentimento di esilarante liberazione che la scoperta dell’Es suscitò in lui – e dovrebbe suscitare nella vita di tutti.
Il libro dell'Es: Lettere di psicoanalisi a un'amica. E-book. Formato EPUB Georg Groddeck - Adelphi, 2014 -
Medico famoso, uomo affascinante e paradossale, Georg Groddeck (1866-1934) fu il primo che si valse dei metodi psicoanalitici nella cura delle malattie organiche; fu anche il solo, fra i pionieri della psicoanalisi, a non voler mascherare quella componente di guaritore, di mago, che deve esserci in chi opera sulla psiche dell’uomo. Egli teneva a precisare di non aver nulla a che fare con la scienza psicoanalitica, sebbene Freud, suo estimatore e maestro, lo assicurasse del contrario. Groddeck diffidava delle teorie troppo rigide, era insofferente di ogni gergo tecnico e mai avrebbe rinunciato alla sua fantasiosa ironia. È naturale perciò che la sua opera più nota, 'Il libro dell’Es', pubblicato per la prima volta a Vienna nel 1923, sia il meno accademico, il meno ortodosso fra i testi salienti della psicoanalisi, quello che sfugge a ogni classificazione, anche perché frutto di una rara felicità di scrittura. Trattato psicoanalitico sotto forma di romanzo epistolare, pedagogia radicale, piegata in un giuoco alterno di sfavillante malizia e di tenera intimità, contro tutti i possibili tabù, 'Il libro dell’Es' è un carteggio fra il medico-psicoanalista Patrik Troll – alter ego di Groddeck – e una sua amica, la quale considera da principio con scetticismo le strabilianti teorie del suo corrispondente, ma ne viene a poco a poco conquistata. In un linguaggio diretto, di una spregiudicatezza «rabelaisiana» (la pruderie volle che le copie della prima edizione uscita in Inghilterra fossero sigillate), Groddeck espone la propria concezione dell’inconscio, da lui denominato «Es», termine che poi Freud adottò. Le sue dimostrazioni sono condotte su una massa di casi clinici, di storie, di aneddoti, di ricordi, tratti dal repertorio della sua ricchissima esperienza terapeutica. Il tono è sempre leggero, mobilissimo, pronto all’autoironia. Ma le teorie erano, e restano parzialmente a tutt’oggi, di un’audacia estrema. Per Groddeck l’inconscio non è solo una parte della psiche personale, ma la potenza stessa che regge il mondo. Su questo fondamento le teorie freudiane sono portate alle ultime conseguenze e i loro limiti, attraverso l’immissione di un’incognita quasi inafferrabile, vengono paradossalmente sottolineati. La potenza dell’Es si manifesta come linguaggio, è essa stessa il linguaggio del mondo. Noi, in quanto parte del mondo, parliamo quel linguaggio, con il nostro corpo, con i nostri gesti, con il nostro modo di pensare, di operare, con le nostre malattie, con tutto quello che può capitarci, perché il caso non è che un altro nome dell’Es. Così il compito dell’analista, o meglio del medico che si serve dell’analisi come di un suo strumento essenziale, sarà di saper leggere in questa foresta di significati, di sollecitare, con la comprensione più profonda e con l’astuzia più sottile, l’Es del malato a collaborare alla sua guarigione. Ma per ottenere questo risultato, il medico dovrà, lui stesso, trasformarsi, acquisire nuove verità in un rapporto che non può non essere di reciproco scambio e arricchimento. In questo modo Groddeck abbandona alcuni presupposti del buon senso occidentale: la cauta separazione tra organico e psichico, tra significante e insignificante. Dietro ai suoi ragionamenti s’intravvede una sfida esorbitante, che solo la sua carica straordinaria di intuito e di fede nelle infinite possibilità della vita pienamente giustifica.
Il linguaggio dell'Es: Saggi di psicosomatica e di psicoanalisi dell’arte e della letteratura. E-book. Formato EPUB Georg Groddeck - Adelphi, 2014 -
In questo volume, che raccoglie i più rilevanti scritti teorici di Groddeck, il lettore troverà il grande psicoanalista direttamente al lavoro sui frammenti più disparati dell’Es, siano essi un caso clinico, o la rete di significati connessi all’occhio o al ventre, o una serie di parole di cui egli studia per mezzo dell’etimologia la simbolica nascosta, o un’opera letteraria come il 'Peer Gynt' di Ibsen. Con un tono che varia dalla pedagogia più semplice e limpida alle speculazioni più azzardate e acrobatiche, qui si mostra veramente in azione il procedimento «selvaggio» di Groddeck, che sembra non volersi arrestare mai nello stabilire rapporti e nessi latenti, instancabile nella lettura degli oscuri ed eloquenti graffiti dell’Es.