Come i Jalisse voleva scrivere una sola cosa discreta e gloriarsene a vita, poi ha deciso di rientrare nell’anonimato e scrivere ancora. È un magistrato di indubbio peso (118 kg) e di cui pochi sono all’altezza (192 cm). Ha iniziato a lavorare in Sicilia ma, a differenza di alcuni suoi illustri colleghi, in quella affascinante terra lo ricordano solo per essere stato travolto da un carico di peperoni e perché leggeva le sentenze dalla finestra. È stato promotore di numerose iniziative per ragazzi tra cui la Notte bianca della legalità che ha aperto il Tribunale di Roma a circa 5000 ragazzi. Il suo primo libro, “Dodici qualità per sopravvivere in tribunale (e non è nemmeno certo)” è sempre edito da Giappichelli (2017). Il suo motto è: “siamo tutti appesi ad un filo, ed io sono anche sovrappeso”.