Jean Soldini eBooks
eBooks di Jean Soldini
Jean Soldini è nato nella Svizzera italiana, nel 1956. Prove di resistenza a un pensiero autoritario che, con i suoi travestimenti multiformi, è minaccia mai debellata contro l’esistente concreto e meticcio, i suoi studi sono volti a delineare una metafisica alimentata da un’estetica dell’ospitalità. Quest’ultima non va confusa con un’estetizzazione dell’ospitalità, ma vuole essere filosofia impegnata a riflettere sul sentire attraverso ciò che nei sensi ha la sua componente imprescindibile: donare e ricevere cibo, acqua, un tetto sotto cui dormire, un abbraccio. Tra le sue pubblicazioni: Alberto Giacometti. Le colossal, la mère, le “sacré”, Lausanne 1993, Saggio sulla discesa della bellezza. Linee per un’estetica, Milano 1995, Alberto Giacometti. La somiglianza introvabile, Milano 1998, Il riposo dell’amato. Una metafisica per l’uomo nell’epoca del mercato come fine unico, Milano 2005, Storia, memoria, arte sacra tra passato e futuro, in Sacre Arti, a cura di F. Gualdoni, Bologna 2008, Resistenza e ospitalità, Milano 2010.
Il cuore dell’essere, la grazia delle attrazioni: Tentativi di postantropocentrismo. E-book. Formato EPUB Jean Soldini - Mimesis Edizioni, 2022 -
Viviamo da tempo un clima di ritorno all’ordine associato a un quadro d’insieme caratterizzato da una razionalità illusoria, che ha nel mondo del lavoro il suo campo d’elezione con conseguenze ambientali, economiche e sociali gravi. Lottare in filosofia per qualcosa di diverso richiede un realismo dell’attività, attenuando pazientemente l’antropocentrismo. L’uomo, che senza sosta pretende d’innalzarsi sul resto dell’esistente, continua a vedersi come componente attiva per eccellenza attraverso la coscienza di cui dimentica il suo essere prima di tutto un “luogo comune” (fatto in comune), prodotto dagli esistenti con chi apre gli occhi su di essi senza avere all’istante pensieri distinti. La coscienza non è subito “nostra”. Lo diventa nella “privatizzazione” in cui sorgono soggetto e oggetto; indispensabile, quest’ultima depotenzia però la rappresentazione viva di ciò che non preesiste a un farsi insieme di attrazioni, di intimità variabili, di quasi-uno in un incessante individuarsi che è “non possedere se stesso”. Il cuore dell’essere cos , in modo paradossale ma non contraddittorio, “non possedere l’essere”.