Luisa Stagi eBooks

eBooks di Luisa Stagi

Luisa Stagi è docente di Sociologia generale e Introduzione agli studi di genere presso l’Università degli Studi di Genova. È co-direttrice di AG – About Gender. Rivista internazionale di studi di genere e del Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova. Sui temi del cibo e dei disturbi del comportamento alimentare ha scritto due monografie (La società bulimica. Le trasformazioni simboliche del corpo tra edonismo e autocontrollo, 2002; Anticorpi. Dieta, fitness e altre prigioni, 2008) e curato un numero monografico della rivista Salute e Società (Sul fronte del cibo. Corpo, controllo, soggettività, 3/2009). Più di recente si è occupata del discorso televisivo intorno a cibo e dieta, tema sul quale ha scritto diversi saggi e articoli su riviste italiane e internazionali.

EBOOK   9788823878990

Food porn: L'ossessione del cibo in TV e nei social media. E-book. Formato EPUB Luisa Stagi   -  Egea, 2016  - 

L'ossessione per la cucina, per gli stili alimentari, per l'estetica dei dolci si è diffusa in una società dove, paradossalmente, la maggior parte delle persone è costantemente a dieta. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei palinsesti televisivi che propongono una ridondanza di trasmissioni di cucina, ricette, gare culinarie, ma anche, e non di meno, reality, negli specifici format del lifestyle e del makeover, che si occupano della gestione del corpo e del grasso in eccesso, insomma di dieta. Gli stessi discorsi e le stesse contraddizioni trovano ampio spazio sui social media, invasi da un lato da foto di esperienze culinarie e blog di cucina e dall'altro da molteplici comunità di dimagrimento. Il libro aiuta a comprendere le molte facce e i molti perché di questo dilagante fenomeno, ma, soprattutto, ci porta a capire perché il nostro corpo ci pesa così tanto.

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EBOOK   9788823881013

Aggiungi un selfie a tavola: Il cibo nell'era dei food porn media. E-book. Formato EPUB Luisa Stagi   -  Egea, 2021  - 

Dai libri di ricette alle rubriche culinarie nei magazine generalisti, dalle riviste specializzate alle trasmissioni televisive, dai food blog alle videoricette veloci di Instagram, il cibo è al centro di un continuo processo di ri-mediazione. La deriva estetizzante ha trasformato il discorso intorno a ciò che mangiamo e la rappresentazione delle pietanze in un linguaggio a sé stante che, dotato di una sua grammatica, significativo e riconoscibile, può essere utilizzato per esprimere molte altre cose. La pornografia alimentare si sviluppa in una società dove la dieta ha assunto un valore politico e nella quale il corpo magro è indice di capacità di controllo, di buone abitudini di vita e quindi di buona cittadinanza. Il food porn, cioè la proliferazione dei discorsi intorno al cibo e la circolazione di immagini di alimenti proibiti, è una forma di carnevalesco, uno spazio di sospensione simbolica delle norme dietetiche in un contesto sociale in cui vige una morale rigidissima intorno ai confini corporei. La gastro-pornografia, tuttavia, è in grado non solo di appagare simbolicamente un desiderio represso, ma anche di veicolare significati politici, identitari e comunitari. Ecco allora che, in una società digitalizzata nella quale le pratiche alimentari e i dispositivi tecnologici hanno un valore centrale, prendono forma e significato i food porn media. È l’oggetto culturale cibo insieme al mezzo digitale a creare questa specifica meta-narrazione: senza i dispositivi mobili con cui si fanno foto e video e senza le piattaforme social in cui i contenuti vengono messi in circolazione, non sarebbe possibile la costruzione di questo specifico discorso. E se, nell’epoca in cui tutto è potenzialmente visualizzabile, significativo – e quindi politico – è solo ciò che riesce a risultare visibile, il cibo è oggi certamente una delle forme di comunicazione più efficaci.

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