Maria Cristina Figorilli eBooks

eBooks di Maria Cristina Figorilli
EBOOK   9788820746230

Machiavelli moralista: Ricerche su fonti, lessico e fortuna Premessa di Giulio Ferroni. E-book. Formato PDF Maria Cristina Figorilli   -  Liguori Editore, 2011  - 

Machiavelli moralista? Lungo il solco suggerito da Giovanni Macchia, Maria Cristina Figorilli ripercorre le opere del segretario fiorentino dagli Scritti politici minori ai Discorsi, dalle Istorie alle commedie, nel tentativo di andare al «fondo dell’anima». Una rilettura che si avvale anche del confronto con testi precedenti e contemporanei, tra cui il De remediis di Petrarca, il volgarizzamento di Donato Acciaiuoli delle Historiae di Leonardo Bruni e il Cortegiano di Castiglione. Partendo dalle scelte lessicali, l’autrice mette in rilievo la prospettiva morale del pensiero e il modo di argomentare di Machiavelli all’interno di una duplice visione: quella antropologica (legata soprattutto ad un orizzonte politico, in cui l’analisi dei comportamenti e delle passioni degli uomini viene ripensata attraverso una rilettura laica del pessimismo classico-cristiano) e quella più strettamente pedagogica (in cui la negatività della realtà esterna spinge comunque a misurarsi con regole e norme di comportamento che, fondate sugli exempla della storia, possano offrirsi come universali). Due aspetti diversi, ma intimamente collegati alla scrittura machiavelliana e alle sue strategie comunicative.

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EBOOK   9788820743758

Meglio ignorante che dotto: L’elogio paradossale in prosa nel Cinquecento. E-book. Formato PDF Maria Cristina Figorilli   -  Liguori Editore, 2011  - 

È meglio essere ignorante o dotto? È meglio essere asino o sapiente? È meglio essere pazzo o savio? E ancora: è meglio avere le corna o non averle? Questo volume è dedicato all’analisi degli elogi paradossali, in prosa e in volgare, composti per lo più tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Cinquecento. Si tratta di testi allusivi e antidogmatici, che si collocano all’interno di un’estetica della bizzarria molto lontana dai solchi tradizionali del classicismo. Ma dietro la scorza esteriore della mimesi parodica, dell’ironia, dell’ambiguità è possibile percepire – come testimoniano gli interventi dei censori – anche istanze morali e inquietudini religiose. E tra le varie tematiche che caratterizzano il vasto corpus esaminato ne vengono, in particolare, privilegiate due: le “scritture asinine” e le “scritture in biasimo della scrittura” che trovano soprattutto la loro espressione nei libri di lettere facete. Così attraverso un serrato confronto delle opere di Ortensio Lando, di Cesare Rao, di Annibal Caro, di Anton Francesco Doni e di altri autori, Maria Cristina Figorilli – senza perdere di vista la ricezione dell’Elogio della follia di Erasmo e del De incertitudine et vanitate scientiarum di Cornelio Agrippa – ci offre una radiografia dei topoi più ricorrenti e del loro “riuso” fino alla pratica estrema del plagio.

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