Matteo Grandi eBooks
eBooks di Matteo Grandi
Matteo Grandi, giornalista professionista e autore televisivo (Il Labirinto, Carpool Karaoke, X-Factor, Sanremo Giovani), è molto attivo sui social network e scrive di web e tecnologia per diverse testate. Autore di testi musicali, ha collaborato con Fedez, Rovazzi, Francesco Renga, Danti e numerosi altri. Collabora con l’Università degli Studi di Perugia curando un laboratorio su social media e scrittura digitale. È coorganizzatore della Festa della Rete e dei Macchianera Internet Awards.
Far web. E-book. Formato EPUB Matteo Grandi - Rizzoli, 2017 -
Insulti, discriminazioni di ogni genere, misoginia, istigazione alla violenza, omofobia, fake news dal retrogusto razzista e anti-scientifico, revenge porn. Solo per citare le manifestazioni più evidenti. Non c'è alcun dubbio che la Rete, in particolare con i social media, sia diventata un luogo nel quale scaricare rabbia e frustrazioni senza sensi di colpa, in cui attaccare ferocemente personaggi pubblici o emeriti sconosciuti con la sola colpa di avere opinioni diverse.A monte di questa valanga di fango sembra esserci l'idea che Internet sia una zona franca, un Far Web in cui non esistono regole, in cui vige l'impunità e dove è legittimo e pratico farsi giustizia da sé. Ma è poi davvero colpa della Rete se la gente odia? Siamo veramente disposti a mettere in gioco la nostra libertà d'espressione per portare avanti una crociata indiscriminata contro l'odio online? Qual è, in questa partita, il ruolo che giocano le diverse piattaforme? Quanto incide su certe derive la mancanza diffusa di educazione digitale? E qual è il quadro normativo a cui fare riferimento oggi?In questo saggio pop brillante e ricco di esempi tratti dalla cronaca recente, Matteo Grandi, una delle voci più influenti del web, indaga da vicino il fenomeno dell'inquinamento della Rete in tutte le sue manifestazioni, per spiegarci di cosa parliamo quando parliamo di odio e social media.
La verità non ci piace abbastanza. E-book. Formato EPUB Matteo Grandi - Longanesi, 2021 -
Oggi la disinformazione è un mostro tentacolare che si allarga a macchia d’olio e che può contare su una rete di fiancheggiatori, più o meno consapevoli, molto nutrita. Dalla politica che ha scelto le fake news come nuova forma di propaganda, al giornalismo tradizionale che, travolto dalle nuove tecnologie e dalla competizione con le dinamiche del web, sta rincorrendo sensazionalismo e clic spesso a scapito della veridicità e della qualità delle notizie, fino all’enorme potere di mediazione delle piattaforme, nuovi arbitri (interessati) della verità. E mentre la notizia si trasforma in prodotto e come tale viene trattata, noi utenti online, già disorientati e spesso condizionati dalle fake news tradizionali, siamo portati ulteriormente fuori strada da profilazione e algoritmi che hanno la pretesa di selezionare per noi le fonti e le informazioni. Un quadro estremamente instabile in cui la pandemia e l’infodemia che ne è scaturita hanno contribuito a creare la tempesta perfetta. Eppure anche noi utenti abbiamo le nostre responsabilità. Spesso troppo pigri per approfondire, a volte troppo pieni di pregiudizi per mettere in discussione le cose che leggiamo, ci stiamo assuefacendo a una forma di informazione che proprio grazie alla rete potremmo invece testare e verificare. Se solo la verità ci stesse abbastanza a cuore.
La verità non ci piace abbastanza. E-book. Formato PDF Matteo Grandi - Longanesi, 2021 -
Oggi la disinformazione è un mostro tentacolare che si allarga a macchia d’olio e che può contare su una rete di fiancheggiatori, più o meno consapevoli, molto nutrita. Dalla politica che ha scelto le fake news come nuova forma di propaganda, al giornalismo tradizionale che, travolto dalle nuove tecnologie e dalla competizione con le dinamiche del web, sta rincorrendo sensazionalismo e clic spesso a scapito della veridicità e della qualità delle notizie, fino all’enorme potere di mediazione delle piattaforme, nuovi arbitri (interessati) della verità. E mentre la notizia si trasforma in prodotto e come tale viene trattata, noi utenti online, già disorientati e spesso condizionati dalle fake news tradizionali, siamo portati ulteriormente fuori strada da profilazione e algoritmi che hanno la pretesa di selezionare per noi le fonti e le informazioni. Un quadro estremamente instabile in cui la pandemia e l’infodemia che ne è scaturita hanno contribuito a creare la tempesta perfetta. Eppure anche noi utenti abbiamo le nostre responsabilità. Spesso troppo pigri per approfondire, a volte troppo pieni di pregiudizi per mettere in discussione le cose che leggiamo, ci stiamo assuefacendo a una forma di informazione che proprio grazie alla rete potremmo invece testare e verificare. Se solo la verità ci stesse abbastanza a cuore.