Mauro Daltin eBooks
eBooks di Mauro Daltin
Nasce nel 1976, in Friuli. Lavora nell’editoria da alcuni anni come editor. Ha fondato e diretto il quadrimestrale PaginaZero-Letterature di frontiera. Ha pubblicato L’eretico e il cattolico. Intervista a Elio Bartolini (Kappa Vu); per il Touring Editore la guida Friuli Venezia Giulia; e nel 2009 la raccolta di racconti Latitanze (Besa). Nel 2010 ha curato insieme a Lorenza Stroppa il libro agenda Ciclomundi. L’agenda del viaggiatore a pedali (Ediciclo). Nel 2013 ha pubblicato, sempre per Ediciclo, Officina Bolivar, Storie sudamericane di destini, polvere e cieli capovolti. Cura corsi di scrittura creativa legati al tema del viaggio, del reportage e della narrativa breve. È docente di scritture di viaggio al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano. È l’ideatore e il presidente dell’Associazione culturale Bottega Errante (www.bottegaerrante.it) che organizza eventi culturali e laboratori.
Il punto alto della felicità: Quando il destino è scritto in alta quota. E-book. Formato EPUB Mauro Daltin - Ediciclo, 2023 -
La montagna è anche nello sguardo di chi cammina, nel ritmo del passo, nei respiri dei tuoi compagni che si mescolano. La montagna è salita e discesa, simbolo perfetto dell’evoluzione di una vita. Sono i piedi e il fiato di Pietro che viaggiano lungo il sentiero impervio della sua esistenza. I momenti più importanti della vita di Pietro sono segnati da quattro ascese ad altrettante montagne. Salite dove il fantasma della felicità appare e scompare, vicino ma inafferrabile. C’è il Monte Dolada, in Alpago, in provincia di Belluno, spartiacque tra l’infanzia e l’adolescenza, dove lui, bambino di nove anni, intuisce il significato della morte e dell’amore. C’è il passo Vršic, in Val Trenta in Slovenia, dove Pietro, trentenne, in compagnia di un amico e del fantasma di Julius Kugy, impara che le certezze possono sciogliersi come neve al sole. C’è il monte Canin, fra Friuli e Slovenia, in cui il protagonista, camminando con il padre, capisce il senso del tempo e l’impossibilità di tornare indietro. E infine c’è il Montasio, nelle Alpi Giulie, una salita sospirata dalla finestra di un piccolo borgo di dieci abitanti e mai compiuta. Perché il silenzio si è portato via tutti i sogni.