Remigio Sabbadini eBooks
eBooks di Remigio Sabbadini
Il metodo degli umanisti. E-book. Formato PDF Remigio Sabbadini - Edizioni Di Storia E Letteratura, 2019 -
Il metodo degli umanisti, pubblicato a Firenze da Remigio Sabbadini nel 1922 presso Le Monnier, voleva essere, secondo le intenzioni dell'autore, il lavoro conclusivo dei propri studi, sulla base di una vita dedicata alla ricerca su singoli autori (Aurispa, Panormita, Guarino, e tanti altri noti e meno noti), alla valorizzazione di singoli manoscritti (le ìbricioleî umanistiche), alla pubblicazione di inediti e all'allestimento di edizioni critiche. Sabbadini, professore di Letteratura latina ed editore di Virgilio, può essere considerato il vero e consapevole fondatore degli studi umanistici, ai quali, partendo proprio dalla sua formazione di classicista, ha saputo fornire autonomia e consistenza. Dopo i due fondamentali volumi de Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV (1905, 1914, rist. a cura di E. Garin, Firenze 1967), dopo Storia e critica di testi latini (1914, 19712) e dopo la monumentale edizione dell'Epistolario di Guarino Veronese (1915-1919), lo stesso Sabbadini aveva voluto riunire nel volume Il metodo degli umanisti le sue considerazioni, tutte scaturite da specifiche ricerche, su come gli umanisti studiavano, leggevano, insegnavano. La presente edizione, preceduta da una premessa a cura di Concetta Bianca, ripropone il testo de Il metodo degli umanisti, sciogliendo le numerose sigle e abbreviazioni presenti nelle note, in modo da rendere più agevole la lettura di quest'opera fondante per gli studi umanistici.
Vita di Guarino Veronese. E-book. Formato EPUB Remigio Sabbadini - Librorium Editions, 2023 -
Da donna Libera e da mastro Bartolomeo dei Guarini nacque Guarino in Verona nel 1374, l'anno della morte di Francesco Petrarca. Dalla patria egli desunse il soprannome di Veronese. Aveva un fratello, Lorenzo, il quale un bel giorno scomparve da Verona, senza che la famiglia ne avesse poi più notizie. Rimasero i due fratelli sin dai teneri anni orfani del padre. A Guarino l'immagine paterna tornava alla mente come una nebbia e un sogno. Bartolomeo prese parte alla guerra combattuta nel 1386 tra Francesco da Carrara, signore di Padova, e Antonio della Scala, signore di Verona, la quale finì miseramente con la disfatta dei Veronesi nella battaglia del 25 giugno presso a Padova. Le soldatesche veronesi erano guidate da Cortesia Serego, capitano che a dir di Guarino «di battaglie non se ne intendeva se non per quanto le avea lette nei libri o vedute nei quadri». Mastro Bartolomeo fu fatto prigioniero con altri ottomila e morì poco dopo tra i nemici. Allora Guarino era appena dodicenne. I due figli rimasero sotto la cura della madre Libera «il modello delle mogli e delle vedove», la quale da quel dì in poi si consacrò tutta alla loro educazione.