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eBooks editi da Edizioni Erasmo di Formato Mobipocket
Presenza di spiriti. Livorno in ventidue fantasmi. E-book. Formato Mobipocket Aa. Vv. - Edizioni Erasmo, 2011 -
Livorno in 22 fantasmi A cura di Raffaele Palumbo Fantasmi a Livorno? Ce ne sono dappertutto, e anzi certi posti sembrano fatti apposta per loro. Si sa che gli impianti chimici dismessi, i cinema abbandonati e i casermoni diroccati ospitano spettri di ogni tipo. Invece da altre parti – chessò, in via Roma, all’Ipercoop, in farmacia, persino al ristorante – non se li aspetta nessuno, eppure sono anche lì. Del resto la città è di tutti, no? C’è addirittura chi li ha trovati a casa sua, nel piatto. In genere sono fantasmi perbene, tranquilli, pensano agli affari loro e non cercano rogne. E allora uno può anche non accorgersi di questa presenza di spiriti. Entrano, escono, buongiorno e buonasera, ognun per sé e Dio per tutti. Ma se ti capita di imbatterti nel fantasma sbagliato, allora sono rogne. Se non stai attento ti fa diventare matto, ti rovina l’esistenza, e chissà quante volte maledici il giorno che vi siete incontrati. Succede davvero, leggete queste storie. Ma non c’è da stupirsi, né c’è da aver paura più di tanto, di questi fantasmi. Quanta gente conoscete che la vita gliel’ha rovinata la moglie, il marito, la suocera? O il capoufficio, il condomino del piano di sopra, il promotore finanziario?
I nomi s’allontanavano vuoti - La letteratura e Livorno nell’Ottocento. E-book. Formato Mobipocket Aa. Vv. - Edizioni Erasmo, 2011 -
Livorno nell'800 è una città dinamica, aperta e vivace sul piano economico, politico e culturale. A Livorno, prima che altrove, arrivano merci, persone, idee, libri e tendenze artistiche. Non sorprende, quindi, l'alto numero di pubblicazioni, di case editrici (o piuttosto stamperie) e, infine, di autori. Sono perlopiù scrittori dilettanti, insegnanti, professionisti, ma anche commercianti e imprenditori, che sanno mettersi in gioco con passione e spesso con gusto in un'attività che negli ambienti borghesi era considerata certamente 'normale'. E si scrive di tutto: non c'è genere letterario che non sia ampiamente rappresentato: poesia lirica e d'occasione, satirica e celebrativa; opere teatrali (commedie e tragedie), in prosa e in versi; il romanzo, il racconto, la fiaba, il pamphlet politico, la memorialistica. Tutta questa produzione (molto più numerosa di quanto non accadesse in altre città di medie dimensioni) presenta ai nostri occhi uno spettacolo incredibile, grandioso per la quantità dei soggetti trattati, delle forme adottate, delle tendenze letterarie seguite, delle idee rappresentate. Cercare (e riuscire a trovare) i testi più interessanti e significativi vuol dire, ricostruire ( o provare a farlo) la vita intellettuale e la vita materiale di una città come Livorno. La varietà dei temi, dei toni, dei registri, non è cercata: il criterio che ha guidato nella scelta degli autori e dei brani, è stato solo quello di fornire testi interessanti, rappresentativi dei gusti e della mentalità del periodo storico in cui venivano prodotti, pur nella piena consapevolezza che tanto c'è ancora da cercare e da proporre. In questa prima raccolta – l'editore e i curatori intendono proseguire in questo impegno con la pubblicazione di altri volumi – sono presentati scrittori noti e meno noti, letterati che hanno goduto di grande notorietà e sono ancora citati nelle storie letterarie, ed altri che invece furono conosciuti soltanto in ambito cittadino e toscano. Le opere proposte coprono quasi tutta la gamma dei generi narrativi brevi: il racconto storico e quello sociale, la novella d'amore, quella di costume, il racconto didascalico, il bozzetto e il frammento, con testi che vanno dagli anni Trenta fino alla fine del secolo. Gli autori sono disposti in ordine alfabetico, per dare al lettore il senso della varietà e della molteplicità dei linguaggi e dei contenuti, che la disposizione cronologica forse non avrebbe fatto immediatamente percepire. Se l''interessante' (e, se possibile anche il 'dilettevole') è la categoria che ha guidato la scelta, quando il lavoro si stava concludendo ci si è accorti che questa prima selezione di testi risultava appartenere ad autori che rappresentano pressoché tutte le tendenze ideologiche, filosofiche e religiose del diciannovesimo secolo. Repubblicani anticlericali, liberali moderati (addirittura ultraconservatori), cattolici, ebrei, massoni: era proprio quello che si voleva dimostrare, e cioè che la produzione letteraria di autori 'livornesi', qualunque sia la qualità espressa, mostra, nella sua molteplicità e varietà, ciò che è stata Livorno nell'Ottocento. Nel volume sono raccolti testi narrativi di F.D. Guerrazzi (1804-1873) Veronica Cybo Duchessa di San Giuliano 1847; A. Palli Bartolommei (1798-1875) Racconti 1876; R. Mondolfi La vera forza 1872; C. Angelini (1850-?) I cento giorni. Rio Castello 1879; P. Coccoluto Ferrigni (1836-1895) La Lepanto 1883 e Tribunali umoristici 1886; E. Checchi (1838-1932) Racconti-novelle 1884 e Fra un treno e l'altro 1901; M. Morais (1859-1922), Motivo dominante 1883. I testi narrativi sono preceduti da notizie biografiche degli autori. Il volume si chiude con un'Appendice, in cui i curatori danno una lettura dei testi proposti. Il progetto prevede la pubblicazione di altri volumi di narrativa, ma anche di altri generi letterari, fino ad arrivare ad un più completo recupero della produzione letteraria 'livornese' ottocentesca.