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eBooks editi da Edizioni Mnemosyne di Formato Mobipocket
L'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione ai tempi del web 2.0: Atti del Seminario di Pisa Palazzo dei Dodici 22 novembre 2013. E-book. Formato Mobipocket Paolo Passaglia - Edizioni Mnemosyne, 2014 -
Nella società contemporanea lo sviluppo dei processi educativi avviene in ambienti considerevolmente permeati dai media elettronici, che da un lato si mostrano sempre di più in tutta la loro pervasività, e dall’altro sono divenuti ormai parte della quotidianità di molti e, dunque, in questo senso sempre meno «visibili». Si rende quindi opportuna una riflessione sui temi che riguardano l’insegnamento della cultura della cittadinanza attraverso gli strumenti offerti dalle più innovative reti di comunicazione e su quelli che concernono gli aspetti di più significativa rilevanza pubblicistica di queste ultime.
Abitudine (1890) e Poteri degli esseri umani (1907). E-book. Formato Mobipocket William James - Edizioni Mnemosyne, 2014 -
Negli anni che precedono la pubblicazione del saggio sul Pragmatismo (1907), William James iniziò uno scambio epistolare con il filosofo polacco Wincenty Lutoslawski, che gli raccontò la sua esperienza con la pratica dello yoga. Appariva, quello, un modo singolare tra gli altri possibili per tentare di “ridisegnare” i propri confini, cambiando la propria vita e le sue routine meno desiderabili. Riflettendo e prendendo posizione sulla testimonianza dell’amico in quegli anni caratterizzati da incalzanti cambiamenti culturali e sociali, oltre che da rilevanti innovazioni tecnologiche, James la cita e la analizza nel quadro di un discorso più ampio sulla formazione delle abitudini e sulla possibilità di cambiarle, estendendo il “potere” umano di agire e di dare forma ai propri comportamenti. Per darne conto, questo libro presenta e mette in relazione la traduzione del saggio Habit, comparso come capitolo nei Principi di psicologia (1890), e quella dell’articolo intitolato The powers of men, pubblicato nel 1907 sulla Philosophical Review. La postfazione del curatore è dedicata alla metafora del “camminare” e a quella, correlata, dei “tracciati” che le esperienze inevitabilmente fanno emergere, tanto nella materia del cervello quanto nel mondo esterno e nelle interazioni sociali. Se per David Hume il sé poteva essere inteso come un «fascio o una collezione di differenti percezioni», per William James gli esseri viventi appaiono innanzitutto come «fasci di abitudini»: i “tracciati” lungo cui tali abitudini si snodano sono come “sentieri” esperiti e immaginati da cui dipendiamo e da cui, tuttavia, possiamo apprendere a deviare.