Enrico Benedettini eBooks
eBooks editi da Enrico Benedettini di Formato Mobipocket
Come si diventa ciò che si è. E-book. Formato Mobipocket Enrico Benedettini - Enrico Benedettini, 2017 -
Com’è possibile trarre dai propri genitori un’eredità degna di essere acquisita, senza che loro ne abbiano il pur che minimo sentore? Com’è possibile cogliere ciò che merita di essere conservato e sviluppato per la costruzione del proprio Sé, all’interno di una famiglia nevroticamente disturbata? L’Autore descrive gli episodi caratterizzanti la sua formazione psicologica, attraverso l’analisi della personalità materna e paterna, e il loro intreccio avvolgente e devastante. Seguendo gli ultimi mesi di vita della madre, l’Autore lascia alla memoria il piacevole compito di ripercorrere certi trascorsi emotivi con lei condivisi, analizzando sia la sua figura di donna e di genitore, sia il suo inconsapevole lascito ereditario, meritevole di essere valorizzato. Stessa sorte spetta al padre, altrettanto ignaro di quanto il suo esempio sia stato importante per distillare nel figlio la certezza profonda di una diversa lettura del mondo. I curiosi aneddoti che l’Autore trae dalla sua biografia, sono accompagnati da una descrizione delle dinamiche psicologiche e psicoanalitiche che li attraversano, allo scopo di fare emergere i dati emotivi salienti che fissano l’importanza del ricordo. Centro focale di tutto il lavoro è la possibilità di condensare in un messaggio costruttivo l’esperienza faticosa di un’educazione ricevuta, che, pur nelle sue pronunciate disfunzioni e squilibri, conserva in sé la ricchezza di un dono prezioso da accogliere e coltivare: un modo di essere, di vivere e di pensare.
Una partita a scacchi-Saggezza e santità. E-book. Formato Mobipocket Enrico Benedettini - Enrico Benedettini, 2017 -
Una partita a scacchi. Quella partita a scacchi, in casa di amici, avrebbe potuto mutare il corso della storia, se non fosse dipesa dallo stile dei giocatori... inchiodati a loro stessi da una natura avversa al cambiamento. Plagiati da chi pensava di condurli oltre le frontiere di una sciatta esistenza, soccombono sotto il peso della loro inettitudine che li condanna a una tragica e ingloriosa fine. Una metafora sul potere, la natura dell’uomo e le sue velleità, tra l’ingenua alterigia di chi ragiona per gli altri, e la disarmante sprovvedutezza di chi ne assume il dettato. Una diabolica lacerazione che si ricompone solo per l’intervento della Morte che conferisce senso a una partita dall’esito imprevedibile. Saggezza e Santità. Che cosa significa, oggi, intendere il passato, ascoltarne le voci che hanno intagliato il senso della vita nel vuoto della nostra esistenza? Chi è ancora in grado di riconoscere e confrontare le origini di un pensiero che ha segnato il cammino dell’uomo negli ultimi due millenni? S’impegnano a farlo i visitatori di un museo che espone le voci di un colloquio mai spento del quale ancora si avvertono le arcane suggestioni che giungono a loro per suscitare consenso. Ma di quale consenso si tratta?
L'onda lunga della vita. E-book. Formato Mobipocket Enrico Benedettini - Enrico Benedettini, 2020 -
È la risposta a un maleficio che fin dalla nascita la protagonista deve affrontare, alla ricerca di un suo riscatto personale che la vede impegnata, per gran parte della sua vita, a esorcizzare la condanna cui sua madre la sottopone, al solo scopo di punirla per averle rovinato, con la sua venuta al mondo, il piacere di un’esistenza libera e disimpegnata. Una sorta di appropriazione della figlia che, fastidiosa e inopportuna, riceve da sua madre lo stigma della colpa di essere nata e il cui destino dovrebbe consistere esclusivamente nel compiacere chi l’ha messa al mondo, conformandosi al volere e ai bisogni di una donna psicopatica che, arrogandosi una presunta onnipotenza materna, la vessa e la manipola, non potendo annichilirla diversamente. Un percorso d’angoscia e di dolore per sfuggire con dignitosa correttezza all’infausta condizione di assoluta dipendenza da un genitore mostruoso di cui solo tardivamente sarà diagnosticata quell’infermità mentale, foriera, in passato, di sottaciute e intollerabili prepotenze. Una biografia in cui la protagonista testimonia il tortuoso percorso di emancipazione condotto con l’intenzione di affrancarsi dalla sua carceriera in maniera costruttiva, senza mai cedere a disperati ribellismi o a forme di evasione autolesive, sempre mantenendo quella fondamentale lucidità alimentata da un dolore costante, formativo e progettuale. Non solo il fronte materno, anche quello paterno riserva momenti d’intollerabile sopportazione: una famiglia costruita sul compromesso e la dipendenza reciproca che tenta di ridurre la figlia a capro espiatorio del suo malessere, facendo della loro indecente convivenza motivo patetico, ma necessario, alla loro fragilità. Lo svolgimento delle vicende narrate copre mezzo secolo di vita, e ripercorre i momenti più travagliati, dall’infanzia alla maturità, che M., la protagonista, ha dovuto affrontare, appoggiandosi, tra l’altro, alla propria libertà di coscienza, scevra da quei sensi di colpa che avrebbero potuto inchiodarla a quella presunta e indebita responsabilità di essere stata la rovina di sua madre, così, come questa esigeva... Una sottile analisi psicologica accompagna sempre lo svolgimento dei fatti narrati che mettono in luce anche gli aspetti sociali e parentali che dominano la scenografia di una vicenda personale che trae dal temperamento della protagonista e dalla presenza di una nonna positiva e amata, le basi per una rinascita interiore. Non solo si evidenziano i punti di forza di una moralità laica e laicista di cui M. si avvale per non cadere nella trappola delle convenzioni bigotte e depressive, tipiche di una religiosità dell’obbedienza e del rispetto formale all’autorità, ma assumono rilevanza capitale anche le scelte pratiche di vita, improntate alle esigenze concrete del momento che, poi, riviste e ricalibrate sui livelli di una maturità raggiunta, non hanno mai tradito l’autentica spinta emotiva da cui sono scaturite. L’epilogo non è privo di sorprese poiché si avvale di un avvenimento imprevisto che muta radicalmente l’andamento delle cose e la qualità del rapporto madre-figlia che torna a essere vissuto nei termini di una tranquilla e serena relazione personale da parte di entrambe. A conclusione, la protagonista si sorprende a costatare quanto assurda e grottesca possa essere la vita e le vicende che impellenti ne segnano il corso, come fossero ineluttabili sentenze dai toni assoluti e perentori, mentre, in effetti, non sono che parvenze in un mare di sogni. Un pensiero finale va ai figli e al compagno della sua vita. Ai primi, per un’esortazione a non mollare mai qualunque sia nella vita il dolore da dover sopportare; al secondo, per un’attestazione di intima e profonda complicità.