Rina Edizioni eBooks
eBooks editi da Rina Edizioni di Formato Mobipocket
Non sono vintaRaccolta di scritti tra anarchia e antifascismo. E-book. Formato Mobipocket Virgilia D'andrea - Rina Edizioni, 2020 -
«La D’Andrea, tipo violento per temperamento e volubile riscuote nell’opinione pubblica cattiva fama, avendo sempre mantenuta una condotta morale riprovevole. Fornita di discreta intelligenza educazione e cultura, si dedicò dapprima all’insegnamento, ma abbandonò poi la professione per darsi completamente alla propaganda sovversiva». Era il 1919 quando, con queste parole, la prefettura di Bologna tratteggia un profilo dettagliato di Virgilia D’Andrea definendola «pericolosissima anarchica sovversiva». Maestra elementare, poeta, giornalista, D’Andrea si distingue per essere riuscita a far convergere la sua fede anarchica con una forte inclinazione poetica di cui si serve, come la descrisse Errico Malatesta, «per lanciare una sfida ai prepotenti, uno sprone agli ignavi, un incoraggiamento ai compagni di lotta». Questa antologia raccoglie scritti e produzione poetica di D’Andrea in un arco temporale tra il 1919 e il 1932, ricostruendo il suo percorso politico e civile in difesa dell’anarchia e dell’antifascismo. Sono pagine vere, poetiche, accorate, che dimostrano un instancabile lavoro e una lotta incessante per lanciare un grido di opposizione all’oscuro flagello fascista. Sono la testimonianza del contributo e del sostegno per la difesa comune della libertà, ispirandosi agli ideali di giustizia civile, incitando alla rivolta, polemizzando contro la supremazia e il dottrinarismo ecclesiastico e lo sfruttamento da parte dell’autorità dello Stato, rivendicando i principi di solidarietà e collaborazione per combattere la maschera falsa, vile e ignominiosa del terrorismo reazionario che inganna e opprime il popolo. È uno sentimento di ribellione, e di conforto emotivo allo stesso tempo, quello che anima ogni parola, ogni verso di D’Andrea, celebrando l’eroismo e il sacrificio dei compagni d’esilio, Borghi, Bresci, Gori, Lucetti, Sacco, Vanzetti, che come lampi di luce, fiamme solitarie, torce nella notte indicano la via per la redenzione e la difesa di un ideale di emancipazione sociale e di fratellanza tra tutte le genti calpestate dalla barbarie del totalitarismo. In un periodo storicopolitico in cui si ritorna a parlare di nazionalismo, fascismo, di odio verso lo straniero e repressione, questa raccolta restituisce il contributo e l’impegno intellettuale, politico e civile di Virgilia D’Andrea all’interno del movimento anarchico, che adesso più che mai è importante recuperare per contestualizzare la sua figura di anarchica e ridiscutere la sua ancora molto attuale critica antifascista di una donna contro l’oppressione e a favore della libertà.
Parla una donnaDiario feminile di guerra. E-book. Formato Mobipocket Matilde Serao - Rina Edizioni, 2020 -
Lo scoppio della Prima guerra mondiale irrompe e sconvolge l’esistenza di molte donne italiane costringendole a prendere il posto di lavoro dei loro fratelli, padri, mariti, figli occupati al fronte o invalidi di guerra. Alcune di loro si sostituiscono come operaie in fabbrica, braccianti nei campi, cuoche, medici, macchiniste, telegrafiste, dattilografe, tranviere; altre, come le crocerossine e le portatrici carniche, forniscono supporto e affiancamento ai soldati; altre ancora operano nelle associazioni femminili per la mobilitazione civile. Sono loro le protagoniste che Matilde Serao racconta in Parla una donna. Il libro si compone di una raccolta di articoli usciti sul quotidiano «Il Giorno» tra il 1915 e il 1916, in cui la Serao considera la guerra da un particolare punto di vista: quello femminile. Ma non lo fa riportando una registrazione dei fatti come cronista sul campo, bensì presentando un quadro dettagliato della condizione delle donne nelle diverse classi sociali, le quali combattono ogni giorno sul fronte interno. Come molte delle sue colleghe coinvolte nel conflitto, tra cui Flavia Steno e Donna Paola, la Serao favorisce una visione conservatrice riguardo il ruolo della donna nella società in linea con una mentalità di tardo Ottocento e con i messaggi divulgati della propaganda bellica. Tuttavia, nonostante sia evidente un’opposizione all’ideologia femminista e alla rivendicazione politica, ciò che rende unici questi articoli è la capacità della Serao di cogliere quella «vita tutta», di interpretare il reale che lei tanto si imponeva di raccontare e di osservare, concedendoci una particolare prospettiva attraverso cui considerare la guerra. Se, come scrisse Anna Banti, «osservare, accumulare figure, ambienti, fatti, gesti, parole rimane il suo vero scopo», in questi articoli Matilde Serao «parla alle donne delle donne» in modo diretto, appassionato, coinvolto, vivace rivelando a un mondo troppo ignaro quella «bellezza delle virtù sconosciute e dell’eroismo ignoto, oscuro e tacito» come qualità del coraggio femminile da lei documentato. Con questo libro Matilde Serao, una tra i tanti «cronisti ansiosi di tutti i volti della guerra», ci lascia una diretta testimonianza storica e sociologica che ci permette di conoscere l’importante ruolo della donna durante il primo conflitto mondiale.
Tipi bizzarri. E-book. Formato Mobipocket Amalia Guglielminetti - Rina Edizioni, 2020 -
Mai come ai tempi della (ri)nascita delle correnti neo-femministe questa raccolta di racconti di Amalia Guglielminetti può considerarsi una lettura più giusta e stimolante. Tipi bizzarri, pubblicato per la prima volta nel 1931 da Arnoldo Mondadori, fa parte di quel genere di produzione narrativa d’intrattenimento, in cui le scrittrici italiane trovarono sempre più spazio per far sentire la propria voce riguardo la questione femminile e il ruolo della donna nella società. Ma ciò che rende ancora oggi questa raccolta veramente rivoluzionaria e di forte attualità è la volontà dell’autrice di presentare la lotta femminile per affermare una piena autonomia, la presa di coscienza del proprio essere e la spinta di emancipazione dai canoni tradizionali che caratterizzarono le prime due decadi del Novecento. Sono proprio questi elementi che accomunano tutti i racconti e ci portano alla scoperta di quella carrellata di personaggi che la Guglielminetti presenta. La volontà di creare scenari di facile fruizione, diretti, in cui manifestare la bizzarria di comportamenti e parole di quei “tipi”, osservati dalla lente schernitrice dell’anticonformismo e dell’ironia e descritti attraverso l’uso attento e sferzante di una lingua sofisticata, alta e a tratti solenne, rendono questa raccolta interessante e stimolante per il lettore, il quale ha il compito di riuscire a comprendere, sin dalle prime righe, che non è più importante la complessità della struttura narrativa e dell’intreccio entro cui sono inseriti e si muovono i personaggi, bensì l’abilità di sguardo e di fredda analisi che svela la labile e corrotta moralità di ogni donna e uomo conducendoli e inchiodandoli a un beffardo destino. In questa raccolta Amalia Guglielminetti dimostra una propria originalissima capacità di ripensare i rapporti tra uomo e donna, di ribaltarli completamente, scardinando le più sciocche e patetiche credenze borghesi, e riorganizzando i ruoli di genere all’interno del mutamento che investì la società e la cultura italiane tra Ottocento e Novecento. Rimane solo da chiedersi chi avrà la meglio in questa perfida battaglia di sessi all’ultimo colpo.