Mauro Giacomozzi eBooks
eBooks editi da Mauro Giacomozzi
Sindromi. E-book. Formato Mobipocket Mauro Giacomozzi - Mauro Giacomozzi, 2014 -
Una poliziotta sanguinaria è rinchiusa in un centro psichiatrico. Sola nel modulo di contenzione-controllo parla ininterrottamente. Da dietro un falso specchio uno degli psichiatri incaricati di monitorarla le presta viva attenzione, in deroga alla prassi ospedaliera che, rubricatala come delirante, impone di sedarla e disinteressarsene. Lo psichiatra capisce che la poliziotta, (la tenente colonnello Vasquez Matamòros, 48 anni) sta parlando a una ragazza: quella ragazza è la poliziotta stessa, così com’era all’età di 23 anni (Rosita Vasquez). La poliziotta-paziente ripercorre nella narrazione in seconda persona quella fase della sua vita che ella considera causa determinante del suo destino e del suo attuale, grave, stato psicopatologico. La storia (il corpo del romanzo) inizia quando il padre (il Maggiore Mezzafaccia) invita Rosita Vasquez a lasciare temporaneamente l’università e a tornare in famiglia per quella che dovrebbe essere una breve permanenza. La ragazza accetta: ma giunta nella casa dei genitori vive una sequenza di esperienze terribili e destabilizzanti. Ha i suoi primi atroci contatti con la malattia, l’invecchiamento, l’etilismo, la demenza, la morte. Il culmine del malessere è la convivenza forzata con la madre: dapprima nevrotica e alcolista e poi preda del morbo di Alzheimer.
Sindromi. E-book. Formato EPUB Mauro Giacomozzi - Mauro Giacomozzi, 2014 -
Una poliziotta sanguinaria è rinchiusa in un centro psichiatrico. Sola nel modulo di contenzione-controllo parla ininterrottamente. Da dietro un falso specchio uno degli psichiatri incaricati di monitorarla le presta viva attenzione, in deroga alla prassi ospedaliera che, rubricatala come delirante, impone di sedarla e disinteressarsene. Lo psichiatra capisce che la poliziotta, (la tenente colonnello Vasquez Matamòros, 48 anni) sta parlando a una ragazza: quella ragazza è la poliziotta stessa, così com’era all’età di 23 anni (Rosita Vasquez). La poliziotta-paziente ripercorre nella narrazione in seconda persona quella fase della sua vita che ella considera causa determinante del suo destino e del suo attuale, grave, stato psicopatologico. La storia (il corpo del romanzo) inizia quando il padre (il Maggiore Mezzafaccia) invita Rosita Vasquez a lasciare temporaneamente l’università e a tornare in famiglia per quella che dovrebbe essere una breve permanenza. La ragazza accetta: ma giunta nella casa dei genitori vive una sequenza di esperienze terribili e destabilizzanti. Ha i suoi primi atroci contatti con la malattia, l’invecchiamento, l’etilismo, la demenza, la morte. Il culmine del malessere è la convivenza forzata con la madre: dapprima nevrotica e alcolista e poi preda del morbo di Alzheimer.
Sindromi. E-book. Formato PDF Mauro Giacomozzi - Mauro Giacomozzi, 2014 -
Una poliziotta sanguinaria è rinchiusa in un centro psichiatrico. Sola nel modulo di contenzione-controllo parla ininterrottamente. Da dietro un falso specchio uno degli psichiatri incaricati di monitorarla le presta viva attenzione, in deroga alla prassi ospedaliera che, rubricatala come delirante, impone di sedarla e disinteressarsene. Lo psichiatra capisce che la poliziotta, (la tenente colonnello Vasquez Matamòros, 48 anni) sta parlando a una ragazza: quella ragazza è la poliziotta stessa, così com’era all’età di 23 anni (Rosita Vasquez). La poliziotta-paziente ripercorre nella narrazione in seconda persona quella fase della sua vita che ella considera causa determinante del suo destino e del suo attuale, grave, stato psicopatologico. La storia (il corpo del romanzo) inizia quando il padre (il Maggiore Mezzafaccia) invita Rosita Vasquez a lasciare temporaneamente l’università e a tornare in famiglia per quella che dovrebbe essere una breve permanenza. La ragazza accetta: ma giunta nella casa dei genitori vive una sequenza di esperienze terribili e destabilizzanti. Ha i suoi primi atroci contatti con la malattia, l’invecchiamento, l’etilismo, la demenza, la morte. Il culmine del malessere è la convivenza forzata con la madre: dapprima nevrotica e alcolista e poi preda del morbo di Alzheimer.