Epistolario 1 eBooks
eBooks di Titolo Epistolario 1 di Friedrich Nietzsche
Filosofo e scrittore tedesco. Appassionato cultore di musica e filologia classica, nel 1868 conosce a Lipsia Wagner, ricevendone un'impronta profonda, ben avvertibile nelle sue prime opere: La nascita della tragedia dallo spirito della musica (1872) e le Considerazioni inattuali (1873-1876). Nel 1879 le precarie condizioni di salute lo spingono ad abbandonare Basilea per cercare sollievo in Svizzera e in Italia. Quelli che seguono sono anni di intensa produzione intellettuale. Compone: Umano, troppo umano (1878), La gaia scienza (1882), Così parlo Zarathustra (1883-1885),Al di là del bene e del male (1886), Per una genealogia della morale (1887), Il caso Wagner (1888). Continua a passare da una clinica all'altra fino alla morte. Ha lasciato anche una mole di appunti e di scritti inediti, pubblicati dopo la sua morte, tra i quali Ecce Homo (1908), La volontà di potenza (1906). Tutti i principali concetti elaborati da Nietzsche hanno avuto larga divulgazione al di fuori del campo strettamente filosofico.
Epistolario 1880-1884. E-book. Formato EPUB Friedrich Nietzsche - Adelphi, 2023 -
Le lettere comprese in questo quarto volume dell’«Epistolario» illuminano un periodo della vita di Nietzsche fecondo e drammatico. Dopo le dimissioni dall’Università di Basilea per motivi di salute, il filosofo inizia la sua inquieta esistenza di «fugitivus errans» verso il Sud, nella ricerca ossessiva della «luminosità di un cielo sereno» – la sola condizione climatica in cui gli sembri di poter vivere e lavorare. Ma tra il 1880 e il 1881 domina un’atroce sofferenza fisica: Nietzsche si sente «come un animale alla tortura», sottoposto a una tensione quasi insostenibile. Il rimedio è l’«assoluta solitudine, non per capriccio, bensì come condizione nella quale forse riuscirò a sopravvivere ancora un paio d’anni», ed è in questa fase di estremo malessere che nascono opere come «Aurora» e «La gaia scienza», le quali assumono il significato di «saturnali di uno spirito ... invaso dalla speranza, dalla speranza di salute, dall’ebbrezza della convalescenza». L’incontro con Lou von Salomé – nella primavera del 1882 – e i progetti di lavoro in comune con la giovane russa e Paul Rée trasmettono così al filosofo una energia e una vitalità nuove, che tuttavia serviranno solo a rendere ancora più devastante la delusione, giacché con la fine burrascosa del sodalizio svanirà per sempre «la speranza di avere incontrato un essere affine». Oltre a decretare la rottura con Lou e Paul, le lettere di questo periodo denunciano il ruolo nefasto svolto dalla sorella, cui vengono indirizzate le frasi forse più aspre che Nietzsche abbia mai pronunciato. La composizione dello «Zarathustra» apparirà allora l’esercizio di arte alchemica capace di «trasformare in oro il fango» delle esperienze vissute. Nondimeno l’epistolario rivela la crescente solitudine e la dolorosa estraniazione da vecchi amici e conoscenti, mentre sullo sfondo permane l’ombra di Wagner, la cui morte, nel febbraio 1883, segna uno spartiacque.
Epistolario 1885-1889. E-book. Formato EPUB Friedrich Nietzsche - Adelphi, 2023 -
Con questo quinto volume si conclude l’edizione italiana dell’«Epistolario» di Friedrich Nietzsche, e si può a buon diritto parlare di avvenimento editoriale. Mai come in questo caso, infatti, i testi offerti al lettore si rivelano preziosi per sfatare i pregiudizi – tanto radicati quanto infondati – e le manipolazioni più o meno dolose di cui Nietzsche è sempre stato, ed è tuttora, oggetto. Ed è impressionante notare, nelle lettere dell’ultimo periodo, come lo stesso filosofo sia consapevole del suo destino di pensatore frainteso: «... godo di una strana e quasi misteriosa considerazione da parte di tutti i partiti radicali (socialisti, nichilisti, antisemiti, cristiani ortodossi, wagneriani)». L’atto finale dell’«Epistolario» si apre a Nizza, città cosmopolita che Nietzsche elegge a suo «quartiere d’inverno». Sono i giorni in cui è costretto a far stampare la quarta parte di «Così parlò Zarathustra» privatamente, perché la ricerca di un nuovo editore si è rivelata assai problematica. Nietzsche oscilla tra un’amarezza che può tradursi in toni di sconforto e l’esaltazione per il «nuovo compito»: quel pensiero dell’eterno ritorno che sente gravare su di lui «con il peso di cento quintali». Intanto la Germania gli si mostra sempre più lontana e ostile, climaticamente e culturalmente, e diventa pressoché totale la solitudine, prostrante ma indispensabile per adempiere al proprio «fatum». Finché, nel suo inquieto peregrinare, non approda a Torino, che subito gli appare «magnifica e singolarmente benefica». Sarà invece la tappa conclusiva della sua vita senziente: lì, poche settimane più tardi, la salute mentale cederà di schianto, e il filosofo sprofonderà in tenebre irreversibili. Ma prima di estinguersi, durante il soggiorno torinese divamperà nella sua fiammata più fulgida un pensiero che avrebbe lasciato un’impronta indelebile. E documento insostituibile di questo periodo sono le lettere, che, fino al culmine degli abbaglianti «biglietti della follia», si rivelano parte essenziale degli ultimi, esplosivi scritti di Nietzsche.