Benjamin Walter Libri
Libri con argomento Benjamin Walter Saggistica
Scritti autobiografici Benjamin Walter Schweppenhäuser H. (Cur.) Tiedemann R. (Cur.) - Neri Pozza, 2019 - La Quarta Prosa
'Forse in nessun autore del Novecento il rapporto fra l'opera e la vita, il «vissuto» e il «poetato» è così stretto e, insieme, inafferrabile come in Walter Benjamin. La raccolta esaustiva di tutti i suoi testi di carattere autobiografico che questo libro propone (dai curricula vitae ai diari, dagli appunti di viaggio ai testi narrativi come Cronaca berlinese) è, per questo, tanto più indispensabile quanto più sembra lasciarci inappagati, quasi che il velo che l'autore ha inteso stendere sulla sua biografia s'infittisse nella misura esatta in cui egli prova a raccontarcela nei suoi più minuti particolari. Nel prologo a Infanzia berlinese, Benjamin ci informa che, richiamando alla memoria i suoi ricordi infantili, ha voluto servirsene come una vaccinazione contro la nostalgia. I tratti biografici si ritirano così nell'ombra e lasciano il posto alle «immagini in cui l'esperienza della grande città si sedimenta in un bambino della classe media». I ricordi più intimi e personali, i sogni, la ricorrente tentazione del suicidio, le amicizie, gli amori sono così lo specchio in cui si riflette il ritratto di un'intera epoca e di un'intera società. E forse da nessuna parte Benjamin ci ha lasciato il suo autoritratto come in un appunto della metà degli anni trenta: «Soluzione dell'enigma: perché non riconosco nessuno, perché confondo tra di loro le persone? Perché io stesso non voglio essere riconosciuto, perché io stesso voglio essere confuso con altri».' (Giorgio Agamben)
Infanzia berlinese intorno al millenovecento Benjamin Walter Ganni E. (Cur.) - Einaudi, 2007 - Letture Einaudi
Il libro è una autobiografia anomala, una sorta di mosaico, in cui Benjamin condensa le esperienze e la topografia della propria infanzia, ridando anima ai sogni facendo rivivere le ore e i luoghi di magia, e al contempo gli angosciosi presentimenti di un bambino ebreo nella Berlino dell'epoca. Ed è forse questa ambiguità il tratto più marcato dei trenta brani (più dodici frammenti proposti in appendice) che compongono il libro: 'scavare' nell'infanzia, negli strati nascosti perduti della vita, per riattivare questa 'promessa di felicità' che è patrimonio di ogni essere umano ('La fata, grazie alla quale si ha il diritto a un desiderio'), senza tuttavia dimenticare che questa possibile felicità è perennemente esposta ai venti della storia.