Baciocchi Napoleona Elisa Libri
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Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a Parigi Mosi Roberto - Il Foglio, 2013 - I Saggi
'Raggiungiamo il centro di Piombino. Ci dirigiamo verso piazza Verdi, dove inizia il corso cittadino, corso Vittorio Emanuele II. Su un lato della piazza, sorge isolata una struttura quattrocentesca dell'antico sistema di difesa, chiamata Rivellino, costruita per difendere una delle porte della città, la porta a Terra, inserita a sua volta in una grande torre del Duecento. Da qui fece il suo ingresso nella città, la Principessa Elisa accompagnata dal consorte, Principe Felice Baciocchi. La carrozza dei principi passò sotto l'arco trionfale con iscrizioni di saluto, fra le quali il verso virgiliano Iam redit et Virgo et redeunt Saturna regna. Al momento del passaggio furono sciolte a festa le campane di tutte le chiese e le postazioni di artiglieria alla Fortezza e ai due porti spararono a salve, a piena carica, facendo tremare nelle strade, gli edifici tappezzati con i manifesti per i festeggiamenti.'
Napoleona. L'avventurosa storia di una nipote dell'imperatore Zucconi Angelica A. - Viella, 2008 - La Storia. Temi
Napoleona Elisa Baciocchi, figlia di Elisa Bonaparte, era già da bambina una miniatura dello zio Imperatore: stessi lineamenti, stesso carattere collerico e prepotente. Cresciuta nell'assoluta fedeltà al mito napoleonico, nel 1830 si fece coinvolgere in un complotto ordito dai cugini Bonaparte, che mirava ad insediare il duca di Reichstadt (il figlio di Napoleone) a capo di un futuro Regno d'Italia. Di temperamento inquieto e insofferente, spesso preda della smania di viaggiare e fare 'affari', Madame Napoléon ebbe una vita errabonda e ricca di vicissitudini e contraddizioni. Quando nel 1848 Luigi Napoleone Bonaparte venne eletto presidente della Repubblica francese, per poi divenire imperatore con il nome di Napoleone III, lo raggiunse a Parigi, ma la vita di corte del Secondo Impero si rivelò inadatta a lei. Si ritirò allora nel Morbihan, in Bretagna, dove si dedicò con fervore a dissodare quelle terre desolate, e dove morì nel 1869, amata e rimpianta dalle popolazioni locali di cui era diventata un punto di riferimento. Tra le donne di casa Bonaparte spesso autoritarie, ma intelligenti e attive - Napoleona fu certamente una delle figure più forti e stravaganti: questo studio ne tratteggia la complessità e l'ambivalenza del carattere, oscillante tra arroganza e insicurezza, tra inconcludenza ed entusiasmo, fedele fino in fondo alla sua famiglia e al suo destino.
Elisa Bonaparte Baciocchi. Principessa di Piombino Tavera Nedo - La Bancarella (Piombino), 2020 - Biblioteca Di Storia
«È questo un preciso capitolo di storia napoleonica locale che non era mai stato scritto. Attraverso la nozione e la constatazione diretta di una massa di lavori eseguiti nel breve periodo francese, manifestazione di ripresa della città di Piombino, troppo logorata dai Boncompagni Ludovisi, è già possibile avvicinarsi alla configurazione di una quadro realistico del governo dei Baciocchi, ispirato, pur con tutte le sue luci ed ombre, al 'Bonheur du peuple', come parola d'ordine per la popolarità della causa bonapartista, ed anche, in buon misura, ad uno spirito di rinnovamento che nasceva da una sincera volontà progressista. Non esiste una vera e propria coscienza in merito a che cosa significò l'era dei Baciocchi; e perché poco, e non di rado a sproposito, se ne è parlato. In questa sede ho dato particolare rilievo ad argomenti e temi che mi premeva trattare sulla città capitale. Riaprendo d'altronde un corso di storiografia napoleonica locale, non potevo esimermi dal ricacciare leggende e luoghi comuni radicati e dal ricostruire, benché sinteticamente quanto era indispensabile del passaggio storico fra Rivoluzione francese e Restaurazione. Il libro nella nuova ristampa è corredato di un indice analitico delle persone dei luoghi e delle cose.»