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Buoni e cattivi del Risorgimento. I romanzi di Garibaldi e Bresciani a confronto Orvieto Paolo - Salerno Editrice, 2011 - Piccoli Saggi
Nel 2011 si celebrano i 150 dell'Unità d'Italia. Il libro di Paolo Orvieto vuole offrire un contributo a questa riflessione, attraverso lo studio puntuale di alcuni romanzi composti nel momento più 'caldo' dell'età risorgimentale da due campioni degli opposti schieramenti, Antonio Bresciani e Giuseppe Garibaldi. Fra i 'teocratici' più oscurantisti, il padre gesuita Bresciani fu autore, su commissione di Pio IX, di una oggi quasi sconosciuta trilogia di romanzi (L'ebreo di Verona, La Repubblica Romana, Lionello), in cui vediamo miscelarsi ingredienti da feuilleton con violenti anatemi propagandistici contro i pericoli 'rivoluzionari': giacobini, illuministi, romantici, settari, massoni e, soprattutto, socialisti, comunisti e la volgare plebaglia. Contraltare a tutto ciò è la risposta del mitico 'eroe dei due mondi', Garibaldi, del quale pochi oggi conoscono la tetralogia di romanzi in polare antitesi alla trilogia del Bresciani (Cantoni il volontario, Clelia. Il governo dei preti, I Mille, Manlio), in cui il degenerato protagonista è sempre un gesuita, gli eroi positivi sono invece fieri e leali garibaldini, affiancati da valorose eroine spesso trasformate in 'guerrigliere'. Al di là delle posizioni ideologiche, l'analisi di Paolo Orvieto porta all'attenzione del lettore moderno un momento estremamente interessante del nostro Risorgimento, ripercorrendo le pagine ormai dimenticate di due protagonisti che furono anche romanzieri non privi di nerbo e vigore letterario.
La lingua dei romanzi di Antonio Bresciani Picchiorri Emiliano - Aracne, 2008 -
Il padre gesuita Antonio Bresciani (Ala 1798 Roma 1862), figura centrale nel dibattito politico e culturale dell'ultima fase del nostro Risorgimento, è l'iniziatore del romanzo d'appendice in Italia: a partire dall'aprile 1850 pubblica le sue opere a puntate nel periodico 'La Civiltà Cattolica', sfruttando abilmente il genere letterario romantico per eccellenza a sostegno della battaglia ideologica reazionaria di Pio IX. Dopo aver ricostruito le posizioni dell'autore nel dibattito sulla questione della lingua, il volume propone l'analisi linguistica della fortunata trilogia di romanzi incentrati sulle vicende della Repubblica Romana del '48: L'Ebreo di Verona, La Repubblica Romana e Lionello o delle società segrete. Particolare attenzione è riservata alla sintassi, oscillante tra resistenze arcaizzanti e tendenze della lingua d'uso, e al lessico, che rivela la presenza di numerose ed eterogenee componenti, dalle voci letterarie a quelle dialettali, fino ai neologismi e ai forestierismi. L'immagine dell'autore che ne risulta è molto lontana da quella dell'attardato seguace del purismo a lungo tramandata dalla critica.
Nel nome del cielo. La vita e l'opera di don Antonio Bresciani Andrico Gian Mario - La Compagnia Della Stampa, 2003 -
Nel nome del cielo. La vita e l'opera di don Antonio Bresciani - La Compagnia della Stampa