Polidori Pasquale Libri
Libri con argomento Polidori Pasquale
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Dottrine Polidori Pasquale - Tic, 2021 - Chapbooks
Trasformare un trattato di teoria dell'arte, che riflette sui limiti della rappresentazione, nel racconto di una pratica che si affaccia sugli spazi di dicibilità residui è uno dei due miracoli che questo libro riesce a compiere, facendo davvero «ciò che si poteva» e «non si poteva fare», ossia rendendo assieme leggibili e illeggibili, apatici ed empatici, il percorso e l'esperienza della forma che nasce, o che non può nascere. Far parlare la pratica artistica, traducendola nelle forme di una narrazione situata in un passato quasi generazionale, però, è solo uno dei due volti di questo libro bifronte che guarda contemporaneamente al passato e al presente. L'altro volto - e l'altro miracolo - è rappresentato dal modo in cui Polidori, affermato e raffinato artista concettuale, riesce a impadronirsi della dimensione della serialità per trasformare (sotto i nostri occhi) l'oggetto seriale "libro" in una vera e propria installazione artistica. È così la serie a diventare pezzo unico e questa serie di libri potrebbe allora, un giorno, venire addirittura esposta, pur non avendo nulla di museale, proprio in un museo. Potrebbe persino essere questo, il suo futuro.
Sintattica. Luigi Battisti, Claudio Adami, Pasquale Polidori. Ediz. illustrata Gallo F. (Cur.) - Maretti Editore, 2015 -
"Sintattica non è una mostra sulla parola nell'arte, ma piuttosto un'esemplificazione di come alcuni principi che regolano il linguaggio verbale - dalla sequenzialità alla permutazione, dalla serialità all'alternanza - sono stati assorbiti e tradotti nelle arti visive, in un vasto repertorio di soluzioni espressive e mediali, che vanno dalla pittura all'installazione sonora, dal video alla scultura-oggetto, secondo percorsi sostanzialmente indipendenti rispetto alla tradizione della poesia visiva e sonora. Il linguaggio verbale, pertanto, è assimilato a una sorta di macchina, di dispositivo che produce lavoro e oggetti; esso trasforma e si trasforma, smonta e ricombina singoli elementi che siano figure, parole, colori, suoni. In questa condizione risiede l'impronta di carattere concettuale più profonda che Claudio Adami, Luigi Battisti e Pasquale Polidori condividono, ma a differenza dell'Arte concettuale degli anni Settanta segnata da una certa iconoclastia, coloro che ricorrono alla parola dal 1980 in poi non la assimilano più solo alla logica e al progettualità, ma ne considerano le dimensioni plurime, dal sociale alla presentazione visiva." (Francesca Gallo)