Brusa A Libri
Libri di Brusa con argomento Didattica
La terra abitata dagli uomini Brusa Antonio Brusa Anna Cecalupo Marco - Progedit, 2003 - Percorsi Interculturali
Per insegnare la storia a tutti nell'età del multiculturalismo, un manuale che ripensa principi e riesamina pratiche per proporne di nuove e divertenti. La storia fu introdotta come materia di studio con lo scopo di formare un cittadino devoto, amante del proprio Stato, fiero della propria specificità rispetto agli altri abitanti del pianeta. L'intercultura ci costringe a fare i conti con questo principio di formazione identitaria. La presenza degli "altri" mette in rilievo la fragilità degli strumenti tradizionali dell'insegnamento e ci obbliga alla ricerca di tecniche e strategie innovative, per moltiplicare le possibilità di contatto fra discenti e disciplina. Diversamente, l'intercultura storica diventa una pura dichiarazione di intenti.
Clio si diverte. Il gioco come apprendimento Brusa A. (Cur.) Ferraresi A. (Cur.) - Edizioni La Meridiana, 2010 - P Come Gioco
Il gioco è il gioco. L'apprendimento è l'apprendimento. Bisogna tenere ben distinti i due ambiti e possibilmente separati. Al massimo qualche intersezione è consentita solo quando il gioco può essere funzionale all'apprendimento. Al limite al gioco è riconosciuto lo status di strumento. Ma che il gioco sia apprendimento è proprio un'eresia che non ha cittadinanza nella cultura prima ancora che nella didattica. Bene. Questo libro è dedicato agli eretici convinti che i contesti complessi possano essere appresi solo attraverso l'esperienza ludica. Anche nella scuola. La storia e le culture della geografia, la matematica e la fisica possono trasformarsi in una intelligente, regolata pratica ludica. Basta sfogliare queste pagine per trovare stimoli imprevedibili e proposte praticabili. Certo non è facile nella scuola. Perché la scuola ha molti trucchi che falsificano il valore della sua efficacia. Ad esempio non si può dire "adesso gioca che poi ti valuto". Ma imparare può anche essere appassionante e il gioco è sempre coinvolgente; dunque il suo contrario non è il lavoro ma l'infelicità. Gioco e apprendimento non si escludono ma possono vicendevolmente arricchirsi e vivificarsi. Poiché, come afferma George Bernard Shaw, "noi non smettiamo di giocare perché diventiamo grandi; noi diventiamo grandi perché smettiamo di giocare".