Ferrara Orazio Libri

Libri di Orazio Ferrara con argomento Aviazione Militare
4 assi della regia. Storie di ali tricolori libro
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LIBRO   9788875652470

4 assi della regia. Storie di ali tricolori Ferrara Orazio   -  Ibn, 2015  -  Aviolibri Dossier

Sono le storie di quattro assi della Regia Aeronautica italiana. Quattro eroi dell'Arma Azzurra, di cui quest'ultima può, a buon motivo, menar vanto e giustamente andare orgogliosa, additandone l'esempio ai suoi giovani neofiti. Tre di loro, caduti sul campo dell'onore e insigniti, alla memoria, di medaglia d'oro al valor militare; il quarto, un aviere scelto armiere, quindi un 'non pilota', dunque un asso 'speciale' che ha però all'attivo ben 9 abbattimenti di velivoli avversari e che alla medaglia d'oro preferisce la promozione, sul campo, ad Aiutante di Battaglia. È la storia del capitano pilota Victor Hugo Girolami di Roma caduto, a 30 anni, nei cieli della Marmarica. e che lascia un ultimo scritto di sprone al combattimento per quelli che restano: 'Italiani, segnatevi con il sangue dei Martiri che caddero nel nome della Patria, ricordateli ai vostri figli perché li vendichino, amateli perché solo in Loro sta la certezza della Vittoria'. È quella del tenente colonnello pilota Carlo Romagnoli di Napoli, che ha scelto il 'vivere pericolosamente' e trova poi gloriosa morte a 36 anni. È la storia di un'ala tricolore nei cieli di Russia, il capitano pilota Giorgio Iannicelli di Roma, che muore a 29 anni nel cielo di Balka Tolstaje da prode qual era sempre stato. Ed infine la storia di uno strano asso 'non pilota', quella del mitragliere alato, l'aviere armiere Pietro Bonannini dalla mira infallibile. Vero e proprio terrore della RAF nei cieli del Mediterraneo.

€ 17.00 € 16.15
LIBRO   9788875651848

Ali infrante. Storie dimenticate della Regia Aeronautica Ferrara Orazio   -  Ibn, 2014  -  Pagine Militari

Ci fu un tempo, ormai lontano, in cui in una certa Italia dell'ultimo dopoguerra parlare o scrivere delle vicende di uomini in divisa, che avevano combattuto con onore, spesso a prezzo della vita, per la patria, era oltremodo difficile e scomodo nel migliore dei casi, nel peggiore ciò era considerato una provocazione. Eppure a quegli uomini settant'anni fa fu data loro una consegna, giusta o sbagliata, combattere per l'Italia. A quest'ultima consegna non vennero mai meno, anche a costo delle loro giovani vite. Per questo essi sono degni di memoria. Ogni comunità nazionale, nella sua interezza, dovrebbe essere fiera di annoverarli quali figli, in quanto uomini che trascendono la stessa trincea in cui si battono, e che pertanto diventano un esempio di lealtà, di dedizione e di coraggio, valido per tutti in ogni tempo. Dunque una comunità umana merita questo nome, quando ricorda con orgoglio i suoi figli migliori, anche se questi emergono da pagine buie e drammatiche, che l'inconscio vorrebbe rimuovere, come quelle della seconda guerra mondiale.

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disp. incerta
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