Molteni Mirko Libri
Libri di Mirko Molteni con argomento Aviazione Militare
L'aviazione italiana 1940-1945. Azioni belliche e scelte operative Molteni Mirko - Odoya, 2018 - Odoya Library
Per lunghi e sanguinosi anni, aerei ed equipaggi italiani hanno affrontato nemici troppo potenti, sostenendo uno sforzo disumano grazie a un coraggio e a un senso del dovere che paiono oggi incredibili: uniche risorse capaci di sopperire all'arretratezza dell'Italia al confronto con colossi come Impero Britannico, Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli aviatori italiani fecero miracoli con vecchi biplani Fiat contro gli Hurricane della RAF, si lanciarono con improvvisati ma efficaci aerosiluranti Siai-Marchetti contro massicce navi da guerra. E a un passo dal crollo finale, seppero affrontare con sparuti caccia Macchi e Reggiane le possenti Fortezze Volanti americane che demolivano le città del Belpaese. Dopo il maldestro armistizio dell'8 settembre 1943, un nuovo dramma: la divisione dell'aviazione sui due versanti della penisola. La Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l'effimera Aeronautica Repubblicana, a seguire le sorti ormai segnate di Mussolini. Commilitoni divisi da una diversa valutazione degli eventi, ma tutti accomunati da un sincero amore per il proprio Paese. Durante la Seconda guerra mondiale l'Italia poté costruire poco più di 10.000 aerei, una piccola flotta rispetto ai 100.000 degli alleati tedeschi, ai 120.000 britannici e ai ben 280.000 americani. Pochi furono quelli di tipo moderno, arrivati al fronte troppo tardi per sperare di mutare le sorti. Prefazione di Gregory Alegi.
L'aviazione italiana 1940-1945. Azioni belliche e scelte operative Molteni Mirko - Odoya, 2012 - Odoya Library
Per lunghi e sanguinosi anni, aerei ed equipaggi italiani hanno affrontato nemici troppo potenti, sostenendo uno sforzo disumano grazie a un coraggio e a un senso del dovere che paiono oggi incredibili: uniche risorse capaci di sopperire all'arretratezza dell'Italia al confronto con colossi come Impero Britannico, Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli aviatori italiani fecero miracoli con vecchi biplani Fiat contro gli Hurricane della RAF, si lanciarono con improvvisati ma efficaci aerosiluranti Siai-Marchetti contro massicce navi da guerra. E a un passo dal crollo finale, seppero affrontare con sparuti caccia Macchi e Reggiane le possenti Fortezze Volanti americane che demolivano le città del Belpaese. Dopo il maldestro armistizio dell'8 settembre 1943, un nuovo dramma: la divisione dell'aviazione sui due versanti della penisola. La Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l'effimera Aeronautica Repubblicana, a seguire le sorti ormai segnate di Mussolini. Commilitoni divisi da una diversa valutazione degli eventi, ma tutti accomunati da un sincero amore per il proprio Paese. Durante la Seconda guerra mondiale l'Italia potè costruire poco più di 10.000 aerei, una piccola flotta rispetto ai 100.000 degli alleati tedeschi, ai 120.000 britannici e ai ben 280.000 americani. Pochi furono quelli di tipo moderno, arrivati al fronte troppo tardi per sperare di mutare le sorti. Prefazione Gregory Alegi.
Un secolo di battaglie aeree. L'aviazione militare nel Novecento Molteni Mirko - Odoya, 2013 - Odoya Library
Era il 1911 quando per la prima volta un pugno di trabiccoli in legno venne usato dall'Esercito italiano per osservazione e bombardamento leggero durante la conquista della Libia. Con la Prima guerra mondiale le specialità di ricognitori e bombardieri giunsero a piena maturità, mentre nasceva il caccia. I primi grandi assi, come il Barone Rosso, Francesco Baracca e Silvio Scaroni, imponevano la loro leggenda. La guerra civile spagnola fece da banco di prova alla Seconda guerra mondiale, il conflitto in cui per la prima volta un Paese, la Germania, tentò di piegarne un altro, la Gran Bretagna, con la sola offensiva aerea. Il Giappone intanto attaccava la base americana di Pearl Harbor con caccia e bombardieri decollati da portaerei. La guerra aerea su tutti i fronti, dagli attacchi degli Sturmovik russi contro i Panzer tedeschi alle incursioni delle Fortezze Volanti americane sulle industrie del Reich, consumò il mondo come una brace fino ai lampi atomici su Hiroshima e Nagasaki. La Guerra Fredda moltiplicò le spese militari e già in Corea si affrontarono i primi caccia a reazione, in un crescendo di sofisticazione tecnologica che portò all'uso di missili a guida radar o infrarossa nella guerra del Vietnam, per proseguire con il duello alle Falkland del 1982 o la Tempesta del Deserto del 1991 in Iraq, debutto dei primi bombardieri stealth. Una cavalcata di un secolo attraverso le principali campagne e imprese aeree. Prefazione di Massimo Ferrari.