Tedesco Alessandro Libri
Libri di Alessandro Tedesco pubblicati nella collana In Cantus
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Ulisse e la zanzara Tedesco Alessandro Giuseppe - Kimerik, 2023 - In Cantus
"Ulisse e la zanzara" è un dramma in tre atti che affronta il tema di quanto l'uomo abbia smarrito la capacità di cogliere tutto il brutto, la banalità e la mostruosità che lo circonda; per lui tutto questo rappresenta l'unica realtà possibile, e pertanto la sola bellezza. Si adatta e si modella su questo presupposto. La poesia, che gli ha permesso di descrivere e concepire ciò che lo circonda, avvicinandosi all'armonia dell'Amore Divino con cui tutto è stato creato, è stata dimenticata, attraverso l'impoverimento e l'imbarbarimento del lessico. Ulisse e la zanzara è la voce della Poesia che afferma: «Io sono, in questo mondo, come la zanzara, nessuno la ama, nessuno la vuole, tutti la vogliono schiacciare, ma come la zanzara sono capace di volare oltre i muri di cuori umani e mescolarne il sangue». Il dramma si svolge nel periodo attuale, potrebbe essere anche il domani. Il protagonista è Agostino, dipendente di una multinazionale, un uomo alla ricerca del significato della propria esistenza. Egli, da un po' di tempo, si esprime con un linguaggio poetico e musicale, e questo atteggiamento crea negli altri dipendenti sconcerto ed estasi, dubbi e domande. La dirigenza lo convoca per conoscere il motivo per cui non riesce a omologarsi come tutti gli altri dipendenti, a seguire ogni regola senza pensarci, gioire per quello che fa star bene tutti e soffrire allo stesso modo. Egli mostrerà un'anima combattuta tra la paura di usare questo suo talento per essere migliore dei suoi superiori, ma allo stesso tempo occuparne il posto arrogandosi il diritto di costruire un mondo più ar
La vita che vi devo. Commedia in tre atti Tedesco Alessandro Giuseppe - Kimerik, 2024 - In Cantus
La vita che vi devo è la terza parte di un trittico teatrale che ha come oggetto il prendersi cura della sofferenza del vivere umano. Nella prima pièce, Sinassi, il viaggio nella quotidianità, che spesso rivela imperfezioni ed ingiustizie, in cui tutto può sembrare vano, ma può dispensare gioie e mostrare le sue delizie, può finalmente iniziare solo imparando ad avere carità per se stessi e gli altri, accettando il povero cristo che alberga dentro ognuno di noi. Nella seconda, Ulisse e la zanzara, la lotta contro il degrado e la corruzione dell'animo umano passa attraverso la lingua, usata con poesia, perché solo questa condizione può far intravedere il bello che si nasconde nell'emarginazione e nella diversità ridando dignità a chi è considerato ultimo. La terza parte, La vita che vi devo, affronta il tema dell'esistenza come relazione genuina che diventa spazio di cura della sofferenza dell'altro, e di relazione con il proprio talento, affinché questo dono non rimanga colpevolmente inespresso. Il protagonista, Elio Sfiligoi, è uno psicoterapeuta insoddisfatto e vive nel timore di non rimanere aderente alla dottrina di formazione. Durante una seduta con una paziente, Irma Lodetti, con la quale la terapia non sta dando il cambiamento desiderato e per la quale prova noia e irritazione, si accorge che il suo mondo sta ristagnando come quello della sua paziente. Irma narra un episodio bizzarro che le è accaduto di recente, in cui uno strano personaggio le dice che se non vivi la tua vita, c'è una sorta di spirito fantasma, un'anima non risolta pronta a rubartela per avere una
Sinassi. Ovvero quando è tempo di radunarsi per diventare quello che siamo nati per essere Tedesco Alessandro Giuseppe - Kimerik, 2022 - In Cantus
Sinassi è il titolo che l'autore Alessandro Giuseppe Tedesco ha scelto per la sua commedia in tre atti e che da un'eco cristiana si traduce in antidoto per diventare quello che siamo nati per essere. Radunarsi verso il centro profondo dell'essere, il Sé, prevede partecipazione, riflessione, passione, condivisione, voglia di vivere oltre il limite della sofferenza, della presunzione, dell'onnipotenza, della paura di consumare il tempo concesso e poi morire. I personaggi che dialogano tra loro, sono ognuno un personaggio non risolto. Nessuno di loro, né le verità della filosofia, né il pragmatismo dell'economia, né l'ermeneutica della psicoanalisi, né il pensiero tra certezze e ossessioni, né l'immaginazione abusata che si prostituisce all'illusione del posso tutto senza limiti, o quel che rimane di lei nelle generazioni più giovani, così deprivate di un futuro possibile, è in grado, da solo, di permettere a Kore di iniziare il viaggio della vita. Lungo un percorso di riflessioni sulle possibilità che la vita offre in ogni momento, al di là del tempo e dello spazio, Alessandro Giuseppe Tedesco, esplorando le dinamiche e le sofferenze dell'io, offre una speranza: ci vuole passione per vivere, ci vuole carità per noi stessi e per gli altri, per iniziare il viaggio. L'attesa del viaggio è lunga tre atti, l'incipit è il monologo del Senzatetto, anche lui un personaggio che vive una vita sospesa, che, da un giaciglio di cartoni arrangiati in una anonima stazione, parla a se stesso rivelando la necessità di Kore, personaggio chiave, interprete dell'urgenza umana, «che non può più a