Acitelli Fernando Libri

Libri di Fernando Acitelli di Ean 9788895249
LIBRO   9788895249186

Hogarth Acitelli Fernando   -  Es, 2008  -  Ars Amandi

Il massimo poeta di Roma si accuccia estasiato nel Settecento di William Hogarth. Eppure, a Roma, Hogarth non è mai stato. La Roma di oggi Acitelli non può che stringerla di notte, quando rincasano i ' finti scellerati '; e solo di notte, sdraiato sul marmo liscio a Palazzo Farnese, riesce a respirare le 'soavi intese' con il passato dissolto. Il poeta di Roma 'retrocede dal mondo attuale', e nel suo 'cuore/locanda' c'è Hogarth, un Settecento carnale e cerimonioso - un mondo ormai perduto di codici precisi. Acitelli ancora aspetta la venuta di Hogarth e, nell'attesa, nel suo animo si fa largo il rosa, la seta, i tappeti, la visione di una Roma sontuosa e popolare. Questo canzoniere della retrocessione sentimentale è la cronaca di un esilio, 'd'un sentimento che non ha misura', di una fuga e, all'imbrunire, quando spuntano come fantasmi cardinali ubriachi, Acitelli si culla nel suo Settecento, in voci lontane di tosse e di preghiera. Trionfa, ancora una volta, il grande sentimento della romanità. E questa città dipinta da Acitelli - come l'avrebbe, forse, dipinta Hogarth - odora di chiese, di camini accesi, e brulica di nobili, di donne, di avventurieri e di 'anatomisti in fuga'. Il poeta è un'ombra che s'infila nell'ombra viva della storia. Spuntano lacchè, guardie, preti e una madre calata in una tela di Hogarth. (Andrea Di Consoli)

€ 12.00
LIBRO   9788895249797

Cantos romani Acitelli Fernando   -  Es, 2012  -  Ars Amandi

'A ben guardare, buona parte dei Cantos sono Xenia: è il posto giusto per XXII e per il suo incipit (ma si può dimenticare La madre di Ungaretti, in ginocchio davanti all'Eterno in attesa del figlio e in maggior attesa che il figlio fosse perdonato?): 'Mia madre è pronta per il presepe ', quasi si trattasse di un segno di riconoscimento per l'aldilà, un fischio che si prova a modulare non nel timore, ma 'nella speranza / che tutti siamo già morti senza saperlo' (Montale, Xenia 1,4). Così nei Cantos romani non è detto (è il sospetto che trafigge tutto il libro) se siano più morti i vivi o più vivi i morti. Certi pomeriggi da fidanzati lasciano credere che il limite o il discrimine sia un arbitrio, un punto indecidibile. Da piéton piuttosto che da flâneur, anche da lì sotto, il passo e lo sguardo di Acitelli sono sempre ad altezza d'uomo (con tutte le implicazioni che l'espressione 'ad altezza d'uomo' comporta). Così i suoi versi. E la storia della città, una riscoperta poetica di Roma e delle memorie del suo sottosuolo, è anche un racconto sul corpo e sui corpi che vivono nel loro e del loro stesso disfacimento. Acitelli si muove, come in un film di Godard, con la telecamera a mano; e quanto massimamente, qui, si vede in azione dalla sua memoria di lettore è la grande poesia di Le ceneri di Gramsci: una Roma dove perfino un colpo d'incudine dalle officine di Testaccio diventa oggetto emozionato e straziato di poesia.' (dallo scritto di Raffaele Monica)

€ 12.00
disp. incerta
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