Borghi Claudio Libri
Libri di Claudio Borghi editi da Effigie
Dentro la sfera Borghi Claudio - Effigie, 2014 - Le Ginestre
Come ha puntualmente osservato Luigi Manzi, ''Dentro la sfera' è quasi la fluida trascrizione di una energia cosmica che ci seduce non appena ne assecondiamo la danza e la finalità. La scrittura non ha punti d'attrito e non soffre di artifici ma segue l'onda lunga e flessuosa delle visioni, come in una armonica coreografia in cui i testi e i versi assumono proporzioni nello slancio vitale: esso stesso colmo di significati reconditi e di seduzioni'. Il testo fluisce spontaneamente, come un diario di idee e immagini in cui è inutile cercare l'aderenza alla realtà: è reale quello che accade, materialmente o idealmente, e la nostra esistenza sta sospesa tra materia e idea, senza possibilità di sintesi. Nel tentativo di comporre la forma musicale di una meditazione ininterrotta, la poesia si rivela essere il luogo vivo di un'armonia dissonante.
La trama vivente Borghi Claudio - Effigie, 2016 - Le Ginestre
'Il mondo che ricorda Claudio Borghi è un mondo primario, un'unità originaria che si vede continuamente, dolorosamente frammentata. Esiste una fusione, amniotica o divina. O meglio, preesisteva. E l'esistere, con la propria multiformità, con la sequenza pur gioiosa delle nascite: divide. Diabolicamente, nel senso etimologico ... L'esperienza di una fusione originaria è stata possibile qui, sulla terra, durante il tempo atemporale - e dunque vero - dell'infanzia. Poi, siamo in esilio: la cosa nuda è andata smorendo, sono venuti in luce i particolari, gli istanti, le perdite e la nostalgia, la linea retta delle cronologie, i meri fatti umani. Siamo caduti nello spazio e nel tempo... Ma, nel frattempo che chiamiamo vita, come sistemare il nostro sguardo adulto di fronte al mondo delle cose scisse? Borghi gira intorno il pensiero cercando bagliori dell'unità perduta, intuizioni del bene originario, di quando tutto e tutti fummo uno. Probabilmente senza tempo e luogo. Probabilmente senza pensiero. Che il pensiero è il danno che ci è dato. E che noi agiamo quotidianamente. Poi, per lampi, visioni, intuizioni: ricordiamo. Per momenti improvvisi, non per domande: sappiamo. Spesso chiamiamo Dio questa sapienza, questa memoria, la luce bianca o d'oro che percepiamo. Ma è una convenzione, è per rifarci a una storia nota, già scritta da altri, che ci rende ragione del nostro dolore.' (Maria Grazia Calandrone)