Farotti Fabio Libri
Libri di Fabio Farotti editi da Padova University Press
Gustare il destino nel cristianesimo Farotti Fabio - Padova University Press, 2024
Ha senso chiedersi oggi se c'è una via per salvare il cristianesimo nei suoi dogmi fondamentali (la resurrezione della carne in primis) dal precipitare fatalmente, per intrinseca coerenza, nell'ontologia disperata di Leopardi? Se non in forma diretta - visto che in base al modo greco di intendere il divenire appunto a quel collasso è destinato -, in forma indiretta: come massimo presagio e adombramento del destino nella notte dell'estrema follia. La figura senza pari di Cristo, la prodigiosa immagine di Maria - in entrambi il tempo è sorprendentemente amico dell'eterno, il finito dell'infinito -, l'abisso dell'Epistolario paolino e anzi dell'intera Scrittura, a ben vedere, ancorché in forma inarrestabilmente lacerata ed errante, proprio questo indicano: la vocazione all'eternità da parte di ogni cosa. Anche dolore e morte sono voluti da Dio e non hanno perciò potere autonomo alcuno. In tale grido strozzato va in ultimo individuata per noi la rovinosa grandezza del cristianesimo.
Presagi del destino. Emanuele Severino e il cristianesimo Farotti Fabio - Padova University Press, 2021
«Penso che le sofferenze del tempo presente non hanno un valore proporzionato alla gloria che si manifesterà in noi», scrive san Paolo (Rm, 8, 18); «Non sono i nati ad attendere la loro morte, ma i morti [= i "viventi"] ad attendere la loro nascita, ossia il sopraggiungere della terra che salva», scrive Emanuele Severino (Oltrepassare). L'estrema vicinanza - fra cristianesimo e destino - non deve far perdere però di vista la parimenti loro estrema lontananza. Il che significa che il destino "fonda" il Contenuto cristiano ("il più simile" al destino stesso), il quale, sibi relictus, cede al nichilismo. Giacché è contraddizione, ma, al tempo stesso (il più), grande presagio.
Il nichilismo perfetto (e l'Io infinito del destino: la Gloria, la Gioia) Farotti Fabio - Padova University Press, 2023
La persuasione che qualcosa incomincia e cessa di essere (che c'è di più ovvio?) implica necessariamente la persuasione che tale qualcosa è nulla. Nella testimonianza del destino (Emanuele Severino) è questo il cuore del nichilismo. L'estremo errore, l'impossibile follia. Che da 2500 anni va tuttavia cercando la propria più compiuta identità. Non già presentandosi come tale, ma per interposta persona: come assolutizzazione del divenire (Leopardi, Nietzsche, Gentile). Quali sono i confini ultimi cui il nichilismo è necessità che si spinga per poter esser sé sino in fondo e cioè per essere "perfetto"? (Del resto non potendo esserlo davvero, in quanto Errore, senza al tempo stesso tramontare in Ciò che ne è il fondamento inconscio e il destino ultimo).