O Connell Mark Libri
Libri di Mark Connell editi da Il Saggiatore
Un filo di violenza. Una storia di verità, invenzione e assassinio O'connell Mark - Il Saggiatore, 2024 - La Cultura
Dublino, 1982. C'è un bambino che fissa la finestra del palazzo davanti a quello dei suoi nonni: osserva un uomo che viene portato via in manette dalla Garda, senza dire nulla. Quell'uomo si chiama Malcolm Macarthur, un raffinato frequentatore della società intellettuale cittadina, amante dei papillon in seta, delle giacche in lino e delle buone letture. Macarthur è però soprattutto il responsabile di un duplice omicidio, la cui violenza e insensatezza hanno riempito le pagine dei giornali per mesi, trasformandolo nel ricercato più famoso d'Irlanda: un caso che ha rappresentato un trauma collettivo e uno spartiacque, coniando un nuovo vocabolario e un nuovo immaginario criminale. Trent'anni dopo, Macarthur è tornato a essere un uomo libero e Mark O'Connell, il bambino che lo fissava intimorito, è diventato uno scrittore. Si incontrano per caso, e subito in O'Connell scatta il desiderio di capire; di raccontare la sua storia come nessuno è ancora riuscito. Ma per farlo dovrà entrare nella tana del «mostro», ascoltarlo, seguire il «filo della violenza» che lega le loro due vite fino alla soglia dell'immedesimazione e della sovrapposizione. Ciò che ne nasce è una discesa nelle oscurità dell'umano in cui ogni passo in avanti è un passo in più nell'ombra: una riflessione sui confini tra verità e finzione, apparenza e inganno, cultura e morte, che si rivela un corpo a corpo con il male, con le sue maschere, con l'abisso che alberga dentro ognuno di noi.
Appunti da un'Apocalisse. Viaggio alla fine del mondo e ritorno O'connell Mark - Il Saggiatore, 2021 - La Cultura
L'Apocalisse non è una fantasia distopica, non è una remota possibilità. L'Apocalisse è intorno a noi: è negli aggiornamenti quotidiani sulla pandemia, è nei video YouTube sullo scioglimento dei ghiacciai, è nelle conversazioni quotidiane sul futuro. È sui giornali, sul web e sui social. Ma cosa sta facendo, concretamente, l'umanità per evitare la fine? Mark O'Connell ha intrapreso un viaggio alla ricerca di risposte. Ha visitato i bunker di lusso costruiti in Sud Dakota. Ha partecipato ai raduni dei membri della Mars Society, convinti che l'unica possibilità sia colonizzare altri pianeti. Ha visitato la Nuova Zelanda, Paese che i tycoon della Silicon Valley hanno scelto come rifugio dal collasso sociale. E infine, si è recato a Chernobyl, il luogo dove l'Apocalisse è già avvenuta, e dove l'umanità è stata spazzata via e resa irrilevante: una visione di un possibile futuro. Il risultato è un libro brillante e sarcastico, ma anche molto intimo: da padre di due bambini, l'autore si domanda in che mondo i suoi figli dovranno abitare. Raccontare l'Apocalisse significa raccontare noi e il tempo in cui viviamo, significa immergersi nell'immaginario contemporaneo e descriverne le paure e le ansie, ma anche le speranze: secondo O'Connell, potremo sfuggire alla fine del mondo non costruendo una via di fuga personale, ma solo rinforzando le comunità che già esistono.