Vinci Stefano Libri
Libri di Stefano Vinci editi da Editoriale Scientifica
Il dibattito sul giudice unico in Italia tra Ottocento e Novecento. Processo civile, prcesso penale e ordinamento giudiziario Vinci Stefano - Editoriale Scientifica, 2016 - Ius Regni
Il volume raccoglie i risultati di studi e ricerche svolte dall'Autore su fonti bibliografiche ed archivistiche, aventi ad oggetto l'acceso dibattito scientifico, forense e parlamentare che ha riguardato l'istituzione del giudice unico in Italia tra 1800 e 1900. Il problema ebbe risonanza a partire dalla rivoluzione francese, quando si fece strada l'idea che il giudizio collegiale avrebbe costituito una maggiore garanzia dall'arbitrio dei giudici di antico regime. Sulla base di tale principio, gli ordinamenti giudiziari italiani, istituiti durante il decennio francese, adottarono il modello collegiale napoleonico, lasciando soltanto alle magistrature inferiori il giudice unico, spesso accompagnato da alcuni assessori, al fine di mitigare il potere monocratico. Dopo la Restaurazione, invece, si fece strada l'idea di un maggiore favore per il sistema monocratico sulla scorta di studi comparatistica delle legislazioni europee che portarono, dopo l'Unità, all'introduzione dei pretori con competenza limitata in materia civile e correzionale. Le successive esigenze di ridurre la spesa pubblica in materia di giustizia e le pressanti richieste da parte dei magistrati di migliorare le loro condizioni economiche portarono, fin dagli inizi del Novecento, alla formulazione di numerosi progetti sulla giustizia monocratica di prima istanza in materia civile e penale, che furono oggetto di dotte discussioni tenutesi alla Camera ed al Senato, poi sfociate nella legge sul giudice unico del 1990.
La giustizia penale nelle sentenze della Cassazione napoletana (1809-1861) Vinci Stefano - Editoriale Scientifica, 2019 - Ius Regni
Il volume presenta una ricerca svolta sulle sentenze penale emesse dalla Gran Corte di Cassazione di Napoli (1809-1816) e dalla Suprema Corte di Giustizia di Napoli (1817-1861), attraverso le quali l'Autore ha cercato di offrire una lettura 'interna' della storia della giustizia criminale del Regno. L'angolo visuale della casistica giudiziaria ha consentito, infatti, di esaminare le diverse problematiche, sviluppatesi nel corso del tempo, relative agli eccessi di arbitrio perpetrati dalle corti di merito, alle difficoltà interpretative, agli orientamenti ricorrenti, ai contrasti giurisprudenziali ed ai dubbi di legge portati al vaglio del governo. Tale ricostruzione ha permesso, inoltre, di condurre uno studio sull'organo supremo di giustizia di Napoli, che nel decennio francese e nel quinquennio della Restaurazione assunse un ruolo di primo piano nella guida delle corti inferiori verso l'applicazione dei nuovi codici e l'uniformazione del diritto e che, dopo la crisi degli anni Venti, avrebbe gradualmente conquistato la posizione di vertice indiscusso della piramide giudiziaria, con il consolidamento di orientamenti giurisprudenziali di legittimità.