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Japanese dream. Beato Felice e la scuola di Yokohama. Ediz. illustrata Amerio A. (Cur.) - 24 Ore Cultura, 2012 -
'La scoperta del Giappone, della sua geografia come delle sue tradizioni, da parte della cultura europea e americana dell'Ottocento avviene grazie alla fotografia e a coloro che per primi 'fermarono' su carta la memoria di quei misteriosi e lontani luoghi, per oltre due secoli rimasti isolati dagli avvenimenti politici, economici e culturali delle società occidentali. La storia delle origini della fotografia nell'Impero d'Oriente coincide, infatti, con la rivoluzionaria apertura del paese al resto del mondo ed è proprio il nuovo mezzo di rappresentazione della realtà a essere testimone del passaggio del Giappone dalla millenaria società feudale all'età della modernizzazione. Nel marzo 1854, quando il Commodoro statunitense Matthew Calbraith Perry, nella sua seconda missione in Oriente, ottiene dalle autorità giapponesi l'apertura dei porti per il commercio con la sua nazione - accordo allargato un anno dopo anche a Francia, Gran Bretagna, Olanda e Russia - alcuni viaggiatori stranieri realizzano le prime documentazioni fotografiche del Giappone. Stupore, sconcerto, meraviglia sono i sentimenti che prevalgono nella narrazione del viaggiatore occidentale che si avventura alla scoperta del Giappone e per rispondere al desiderio di riportare in patria la testimonianza di quel 'mondo esotico' egli trova nel mezzo fotografico lo strumento ideale con il quale 'esplorare' territori, popolazioni e culture mai viste prima.' (Monica Maffioli)
La guerra d'Europa 1914-1918. Raccontata dai poeti. Testo originale a fronte Amerio A. (Cur.) Ottieri M. P. (Cur.) - Nottetempo, 2014 - Poeti.Com
Per la prima volta i poeti di tutta l'Europa - 53 autori di 16 paesi, tra cui Apollinaire, Joyce, Pessoa, Mandel'stam, Ungaretti... - raccontano la Grande Guerra. I loro versi non parlano di eroi, gloria, onori, dominio, potere, ma di guerra. E della pietà che porta con sé. Le parole dei poeti riflettono la ferocia della guerra, la sua inutilità e il fatto che fosse combattuta in un modo nuovo, con mezzi che non si conoscevano e che divennero familiari solo agli uomini nelle trincee. Molti poeti combatterono e morirono al fronte, altri s'imboscarono o tentarono di scappare, ci fu chi credette nell'onore, chi fini in manicomio o in seminario, chi mori di overdose e chi finse di non ricordare. Un itinerario poetico nell'Europa dilaniata dallo scontro di civiltà attraverso i testi dei maggiori autori europei della letteratura del Novecento.
Baudelaire «visto da qui». Storie e miti della poesia moderna nella letteratura italiana dal 1856 alla fine degli anni settanta del XIX secolo Amerio Andrea - Campano Edizioni, 2021
A duecento anni dalla nascita del poeta francese per la prima volta questo manualetto - che nel titolo omaggia il 'Tennyson vu d'ici' di Mallarmé - prende in considerazione alcune tracce di Baudelaire presenti nella stampa italiana agli albori dell'Italia Unita: gli anni che precedono pubblicazione della prima piccola breve monografia interamente dedicata al poeta francese da Gerolamo Ragusa Moleti e stampata ad Agrigento nel 1878. Sarà l'occasione per tornare a ripercorrere le tappe del rapporto Carducci-Baudelaire e - sulla scia degli storici studi di Trompeo e Rodolfo Macchioni Jodi - per collocarlo nel contesto delle contemporanee polemiche con la scapigliatura, in un dialogo che coinvolge Charini, Zandrini, Molineri, Praga e Guerrini; nonché per leggere i necrologi italiani di Baudelaire che apparvero nel settembre 1867, particolarmente quello stampato su «Il divin Salvatore», oltremodo influenzato dalla pubblicistica oltramontana di Louis Vueilliot in polemica con Jules Vallés e mai segnalato dalla critica. Si dirà di Emilio Praga, di Giovanni Camerana e della scapigliatura, ma anche della principessa Dora d'Istria e di Cesare Lombroso, Eugenio Camerini, Giovanni Polli, Amedeo Roux, Goffredo Strafforello, Vittorio Salmini, Anton Giulio Barilli, Edmondo De Amicis, Salvatore Farina, Pompeo Molmenti, e Carlo Dossi. Con una puntata su croquis e dipinti di Pio Caglieri, Ernesto Allason e Domenico Morelli.