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Libri di Marco Ascione
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La profezia di CL. Comunione e Liberazione tra fede e potere. Da Formigoni alla rivoluzione Carrón e oltre Ascione Marco - Solferino, 2023
Che cosa è accaduto a Comunione e liberazione? Il movimento, fondato negli anni Cinquanta con un approccio rivoluzionario da don Luigi Giussani, è rimasto fedele a sé stesso? Mentre crollavano i muri e cambiava la Chiesa, Cl ha continuato a dare forza alla sua presenza. Anche politica. Sino a diventare, essa stessa, un pezzo di potere. Rischiando così di intaccare il suo codice di educazione alla fede. Come se contassero di più gli applausi del Meeting ad Andreotti, a Berlusconi o a Formigoni, rispetto all'azione stessa della Fraternità. Di questo rischio si era avveduto quasi profeticamente Giussani. E su questo fronte si è impegnato il suo primo successore: don Julián Carrón. Un biblista pescato direttamente in Spagna dal prete di Desio. Ossia al di fuori della cerchia degli italiani. Ci voleva un teologo dell'Estremadura per portare la rivoluzione: basta collateralismi e assist al centrodestra. No ai Family day e alle piazze divisive. Un cambiamento che ha prodotto tensioni nella pancia di Cl, in particolar modo con la famosa lettera su Roberto Formigoni, in cui Carrón chiede perdono a nome del movimento. Ora il sacerdote che ha guidato la Fraternità dal 2005 al 2021 si tiene in disparte. Le sue dimissioni sono arrivate dopo il commissariamento da parte del Vaticano dei Memores domini e le nuove regole sulla governance dei movimenti. Il timone è passato a Davide Prosperi, professore dell'Università Bicocca di Milano, che si ritrova a gestire un'eredità difficile. Restano però gli interrogativi. Un cristiano impegnato ha bisogno del potere? Bisogna aggrapparsi alla legge
Siamo meridionali Ascione Marco - Compagnia Editoriale Aliberti, 2024 - I Libri Della Salamandra
Uno studio del sociologo veneziano Cristante dimostra che nei mass media italiani prevale da tempo la narrazione di un Sud criminale e corrotto. Nonostante i dati ufficiali sui tassi di criminalità e corruzione in Italia vedano il Sud tutt'altro che primeggiare. La scuola positiva di Lombroso, nella seconda metà dell'Ottocento, considerava i meridionali addirittura biologicamente delinquenti. Lo storico britannico Duggan evidenzia che questa deriva razzista verso il Sud deflagrò all'Unità bollando i meridionali come innatamente barbari e inferiori. I pregiudizi sui meridionali, diversificatamente ancora diffusi e reiterati dai mass media, sono, in realtà, proprio ciò che impedisce la risoluzione della Questione Meridionale. La narrazione di un Sud irredimibile, infatti, induce a ritenere inutile l'impiego di fondi per risollevarne le sorti. Consentendo per contro un illegale e ininterrotto scippo di denaro al Sud, con persino la proposta di legalizzarlo e incrementarlo tramite l'autonomia differenziata. Il Nord che ha nel (sempre più povero) Sud il vitale mercato di smercio dei suoi prodotti, vede così regredire la propria economia (nell'illusione di salvarla con nuovi scippi). In danno all'intero Paese, dalla 'salute' precaria e tra le più compromesse d'Occidente: sia per tale ragione che per altre, incluso il suo strutturato sistema di corruzione che, unitamente a ulteriori fenomenologie (come le mafie, la loro trattativa con lo Stato, la politica fatta a 'casta', talune esiziali mentalità ecc.), affondano le loro radici in un unico peccato originale: ovvero, la maniera d
Italós. Perché siamo arrivati a tanto? Breve trattazione sull'origine delle divisioni, delle unificazioni e delle attuali condizioni degli abitanti dello Stivale Ascione Marco - Magenes, 2017 - Voci Dal Sud
L'Italia è il paese più corrotto di tutta l'Unione Europea, insieme a Romania, Bulgaria e Grecia. Al 2016, è 77esima al mondo per libertà di stampa. La sua classe politica costa cifre da capogiro che nessun paese nell'intero Occidente si sognerebbe mai di avere. L'imprenditoria italiana è in ginocchio, l'indigenza e le difficoltà della popolazione crescono progressivamente. Che cosa è andato storto? È tutta colpa della crisi o c'è dell'altro? È questione di mentalità? Ma da dove proviene ciò che chiamiamo mentalità? Gli italiani, rispetto al resto degli occidentali, sembrano in media molto più insofferenti al rispetto delle regole, appaiono più polemici, più aggressivi, più estroversi ed espressivi, più 'esuberanti', talora più accattivanti, ma anche più divisi fra loro. La scienza conferma che genetica e clima non c'entrano in tutto questo. Allora da dove provengono certe differenze? Perché nella sua storia la penisola italiana è più volte passata, rispetto alle aree dell'Europa nordoccidentale, dai più alti gradi di progresso ai peggiori di regresso? E di ciò le sue antiche divisioni ne sono causa o effetto? Quale poi il ruolo del divario Nord-Sud? Peraltro, fin dove affondano realmente le sue origini? E se c'entrasse qualcosa con l'evolversi della situazione attuale? Magari in una maniera che non immaginavamo? Potrebbe inoltre il 'germe' invisibile di un consolidamento instabile essere stato contratto nel corso della storia di questo Paese? Nel rispondere a queste e ad altre domande, l'autore con magistrale abilità si destreggia in un approccio multidisciplinare (integra