Bascietto Giuseppe Libri
Libri di Giuseppe Bascietto
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Stidda. L'altra mafia raccontata dal capoclan Claudio Carbonaro Bascietto Giuseppe - Compagnia Editoriale Aliberti, 2019 - Truman
C'è una paranza dei bambini, come quella raccontata da Saviano a Napoli, anche in Sicilia. Erano ancora minorenni, ma già ammazzavano a colpi di pistola. Addestrati per uccidere senza pietà vecchi capimafia di Cosa nostra, furono autori di una vera mattanza, che insanguinò per molti anni le strade della Sicilia. È la storia della Stidda: un romanzo criminale che sconfina nell'horror, fatto di riti, di giuramenti, di santini bruciati tra le mani e di vite di adolescenti spezzate. Volevano essere la nuova mafia, la Stella maligna - Stidda, appunto, in siciliano - che sfidava Cosa nostra, e che riuscì, per molti anni, a metterla in crisi. Fino a compiere ciò che lo Stato non era riuscito a fare: sconfiggerla. Un cronista di mafia, anzi di mafie, di lunga esperienza come Giuseppe Bascietto, è riuscito a penetrare nel cuore nero di questa famigerata organizzazione, quasi sconosciuta al di là del nome. Ha raccolto il memoriale di uno dei suoi capi storici, Claudio Carbonaro, poi pentitosi e ultimamente tornato alla ribalta delle cronache. Una storia che purtroppo non è finita. Quei bambini con la pistola oggi sono diventati adulti, si sono mimetizzati nel mondo del commercio e, oltre a tenere sotto scacco i loro territori storici, hanno allungato le mani anche al Nord. L'ennesima trasformazione in mafia 'bianca' di chi cerca nuove strade per riaffermare il suo potere criminale sulla vita del Paese.
L'uomo che incastrò la mafia. Pio La Torre Bascietto Giuseppe Camarca Claudio - Compagnia Editoriale Aliberti, 2018 - Truman
Ci fu un uomo, nato in Sicilia, che osò sfidare il potere di Cosa Nostra. Il suo nome era Pio La Torre. Una figura storica dell'antimafia civile e politica e autore di vere e proprie rivoluzioni legislative. Figlio di contadini poverissimi e analfabeti, ancora bambino si ribellò alla famiglia e lottò per poter andare a scuola. Lo comunicò al padre in una calda giornata d'estate con quattro parole secche e fulminanti: 'Voglio andare a scuola'. Il padre buttò la zappa a terra e corse gridando verso casa: 'Vuole andare a scuola! Non se ne parla. Lui dovrà fare il contadino come me, i suoi nonni e i suoi bisnonni!' Il dado era tratto. Pio aveva scelto. Aveva scelto la cultura come strada per il riscatto sociale. A diciassette anni si iscrisse al PCI. Esponente di primo piano del Partito, chiamato nella segreteria nazionale da Enrico Berlinguer nel 1979, presentò un disegno di legge, che ancora oggi porta il suo nome, che introdusse l'articolo 416 bis del codice penale. È il certificato di nascita della prima vera legislazione contro la mafia: la codifica del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. È da quel giorno che i magistrati possono istruire i processi di mafia. Con una lettera di Giorgio Napolitano.
Stidda. La quinta mafia, i boss, gli affari, i rapporti con la politica Bascietto Giuseppe Pitti V. (Cur.) Pitti S. (Cur.) - Pitti Edizioni, 2005
Stidda. La quinta mafia, i boss, gli affari, i rapporti con la politica - Pitti Edizioni