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16 ottobre 1943. La deportazione degli ebrei romani tra storia e memoria Baumeister M. (Cur.) Osti Guerrazzi A. (Cur.) Procaccia C. (Cur.) - Viella, 2016 - Ricerche Dell'istituto Storico Germanico Di Roma
La razzia del 16 ottobre 1943 rappresenta - non solo in riferimento alla Shoah - una delle pagine più dolorose, forse la più dolorosa della storia di Roma nel XX secolo. Un avvenimento svoltosi non solo sotto le finestre del papa, ma anche nelle strade e nei palazzi di tutta la città, e che ha coinvolto, oltre la Comunità ebraica, la gran parte degli abitanti. Un avvenimento così traumatico da lasciare tracce profonde. Già dalla liberazione di Roma, infatti, si scatenarono polemiche sul ruolo del Vaticano, dei dirigenti della Comunità ebraica, della polizia italiana e della società italiana in generale di fronte all'accaduto e alla Shoah. L'enormità dell'avvenimento, la tragicità delle sue conseguenze hanno quindi perseguitato la coscienza e la memoria collettiva della città fino ai nostri giorni. Gli autori di questo volume hanno affrontato l'argomento sia dal punto di vista della ricostruzione storiografica, inserendolo nel quadro più generale della Shoah in Europa, sia dal punto di vista dell'elaborazione del lutto, con contributi che ripercorrono il difficile cammino della memoria.
Il Concilio Vaticano I e la modernità Baumeister M. (Cur.) Ciampani A. (Cur.) Jankowiak F. (Cur.) - Pontificia Univ. Gregoriana, 2021 - Miscellanea Historiae Pontificiae
Il volume presenta un collettivo lavoro ricerca, pluriennale e interdisciplinare, sul significato del Concilio Vaticano I nella storia contemporanea. I saggi di trentasei studiosi di differenti Paesi consentono di collocare le tematiche conciliari nel contesto storico dei profondi mutamenti culturali, ecclesiali, teologici, filosofici, sociali e politici della modernità ottocentesca. Giovandosi di distinti apporti disciplinari e sensibilità scientifiche, l'opera affronta il rapporto del concilio con la modernità sotto tre principali profili: l'interazione della Chiesa con i moderni processi sociali e istituzionali che sollecitarono l'iniziativa conciliare; l'esigenza pontificia e dei padri conciliari di una collegiale comprensione delle minacce che parvero incombere sulla comunità cattolica e di giungere a formulare proposte positive per vitalizzare il cattolicesimo nella società moderna; la percezione e la ricezione dell'evento conciliare dal Vaticano I al Vaticano II, ripensando i rapporti con gli Stati e ridando dinamismo (come istituzione e come formazione sociale) al corpo ecclesiale nella società post-rivoluzionaria. Individuare nel Concilio Vaticano I una tappa importante nel confronto della Santa Sede con la modernità significa, così, ridisegnare periodizzazioni e quadri interpretativi di ampio respiro.