Bellino Alessandro Libri
Libri di Alessandro Bellino
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Il centro tedesco. Un laboratorio politico tra Berlino e Roma (1870-1933) Bellino Alessandro - Guerini Scientifica, 2024 - Contemporanea
Il Centro tedesco è stato un partito politico formato da cattolici per difendere la Chiesa minacciata dal liberalismo e dal Kulturkampf di Bismarck. Non è stato però un partito confessionale e ha saputo unire la difesa della Chiesa e l'integrazione del Milieu cattolico nello Stato nazionale a un programma di innovazione politica e sociale. Questo volume, sulla base della documentazione vaticana e tedesca, ne ricostruisce la storia complessiva facendo luce in modo particolare sulle relazioni tra il Centro e il Vaticano. Ne emerge un rapporto che nel tempo ha presentato periodi di vicinanza ma anche di disaffezione o contrasto. Solo durante la Repubblica di Weimar la Santa Sede giunse a valorizzare in modo significativo la vocazione democratica del Centro: un'intuizione profetica di Eugenio Pacelli che trovò scarsa condivisione nella curia dell'epoca ma che spiega il sostegno significativo del Vaticano alla democrazia cristiana europea nel secondo dopoguerra. Il Centro è stato un laboratorio e una scuola di integrazione politica e sociale, la cui storia è fondamentale per capire l'apertura del cattolicesimo tedesco alla società odierna e la parabola di tutti gli altri partiti di ispirazione cattolica di cui il Centro ha costituito il modello.
Il Vaticano e Hitler. Santa Sede, Chiesa tedesca e nazismo (1922-1939) Bellino Alessandro - Guerini E Associati, 2019 - Contemporanea
Il nazismo ha costituito una terribile sfida per la Chiesa cattolica, che, in un certo senso, continua fino a oggi: molti giudizi sul cattolicesimo contemporaneo ruotano ancora intorno al rapporto di Pio XI e di Pio XII con Hitler. Innanzitutto, il nazismo ha disorientato la Chiesa tedesca, stretta tra minacce gravissime e crimini che non tolleravano il silenzio. Alessandro Bellino ricostruisce l'accidentato percorso di questa Chiesa, ripercorrendo un vasto dibattito storiografico e mettendo a fuoco vicende poco conosciute, come i processi per scandali finanziari e sessuali del clero, che il regime usò come pesanti mezzi di pressione. Ciò che accadeva in Germania coinvolse subito anche la Santa Sede. Dai documenti vaticani, qui ampiamente esplorati, emerge una gestione quotidiana della sfida nazista, che non seguì inizialmente un disegno chiaro e organico, ma che poi acquistò un orientamento sempre più severo. Lungo questa strada, la condanna della Mit Brennender Sorge non è stata un punto d'arrivo definitivo, ma la base di una sistematica strategia diplomatica finalizzata a contrastare l'influenza nazista nel mondo. La Santa Sede agì come un collettivo al cui interno non c'era spazio per contrapposizioni radicali, tuttavia dai documenti emergono differenze di giudizio, di atteggiamento, di azione. Il Segretario di Stato Eugenio Pacelli appare pienamente coinvolto nel progressivo indurimento della linea vaticana e il pontificato di Pio XI si chiuse con una ferma presa di posizione, proposta dal Segretario di Stato a sostegno del card. Mundelein, contro l'«imbianchino austri