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Libri di Lucio Biasiori
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Nello scrittoio di Machiavelli . «Il Principe» e la «Ciropedia» di Senofonte Biasiori Lucio - Carocci, 2017 - Biblioteca Di Testi E Studi
Senofonte è lo scrittore greco che Machiavelli cita più spesso, e la 'Ciropedia' - il racconto della giovinezza del fondatore dell'impero persiano Ciro il Grande - è l'unica opera antica esplicitamente nominata nel Principe. Non stupisce perciò che le somiglianze e le differenze tra i due autori siano state oggetto di oltre mezzo millennio di discussioni fra gli studiosi, che hanno visto in Senofonte ora un precursore delle turpi massime del Principe, ora un antidoto al veleno del machiavellismo. Il volume ritorna dunque su un problema antico, ma cerca di risolverlo in modo innovativo, trattando Machiavelli, prima che come uno scrittore, come un lettore, e interrogandosi su come la forma in cui egli lesse Senofonte abbia influito sui contenuti delle sue opere, prima fra tutte 'Il Principe', e sulla loro ricezione. Entrando nello scrittoio di Machiavelli, si scoprono particolari sorprendenti sulla sua biografia, il suo pensiero e la sua fortuna e lo si può osservare non solo nelle vesti di lettore geniale, ma anche nei suoi rapporti quotidiani con stampatori, amici e protettori. Il confronto ravvicinato fra testi e contesti diviene in tal modo un ingrediente essenziale per conoscere meglio il più influente pensatore politico della prima età moderna.
Rinascimento sotterraneo. Inquisizione e popolo nella Firenze del Cinquecento Biasiori Lucio - Officina Libraria, 2023 - Storie
Nel Cinquecento l'Italia è colpita da due crisi: quella economica causata dall'aumento generalizzato dei prezzi e quella religiosa portata dalla Riforma protestante. Poteva restarne immune la città che, nel secolo precedente, l'Umanesimo e il Rinascimento avevano trasformato nella nuova Atene e la meteora di Savonarola aveva provato invece a convertire nella nuova Gerusalemme? A Firenze infatti c'è chi, con soluzioni precarie ma originali, cerca di rispondere a entrambe le crisi. Sono donne e uomini spesso di bassa estrazione sociale che, attraverso incantesimi volti a migliorare un'esistenza sempre più dura, sfidano il monopolio della religione sul soprannaturale, oppure cercano di comunicare ad altri il loro travaglio interiore, trasmettendo loro la propria insoddisfazione verso la fede della maggioranza. Attirano così su di sé l'attenzione del potere spirituale della Chiesa e di quello politico della dinastia dei Medici, che agiscono di concerto attraverso un tribunale al servizio delle esigenze di entrambi: il Sant'Uffizio dell'Inquisizione. Fissando lo sguardo sulle indagini di giudici di fede come lo zelante inquisitore francescano Dionigi Costacciari, questo libro fa emergere una Firenze dove il solare Rinascimento del secolo precedente aveva assunto colori diversi ma, se osservati dal basso, altrettanto affascinanti.
L'eresia di un umanista. Celio Secondo Curione nell'Europa del Cinquecento Biasiori Lucio - Carocci, 2015 - Studi Storici Carocci
L'umanista piemontese Celio Secondo Curione fuggì dall'Italia nel 1542, quando venne fondata l'Inquisizione romana. Rifugiatosi a Basilea, entrò presto in urto anche con le nuove ortodossie protestanti, che lo processarono per la sua concezione tollerante e antidogmatica della religione. Il libro ricostruisce per la prima volta l'intera parabola di questo 'eretico per tutti', riportandone a galla molti aspetti rimossi. Ne emerge un quadro in cui contrapposizioni come quella tra Riforma e Controriforma o tra riforma magisteriale e riforma radicale non riescono a restituire la complessità di un'epoca di violenti scontri religiosi, ma anche di inaspettate alleanze. Un'epoca, a ben guardare, le cui somiglianze con quella attuale sono tali da mutare il nostro atteggiamento verso personaggi come Curione: mentre nel secolo scorso erano studiati quali precursori dell'Illuminismo, oggi li vediamo in una luce diversa e ci colpisce soprattutto il loro sofferto rifiuto di schierarsi in uno scontro frontale tra visioni del mondo dicotomiche e la scelta di non stare né con il papa né con Calvino.