Borrelli Maria Saveria Libri
Libri di Saveria Borrelli Maria
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I ragazzi e le ragazze del '43. Il volto e la voce Borrelli Maria Saveria - Carabba, 2024 - Universale Carabba
Per molto tempo abbiamo studiato la Storia con il volto dei soli uomini, militari o partigiani. Degli altri protagonisti non c'era traccia o vi si accennava appena distrattamente, senza ricordarne nomi, volti e storie. Siamo vissuti per molto tempo come chi riteneva che 'la guerra non ha volto di donna'. Invece la guerra aveva eccome un volto di donna, e di donna aveva la voce. La guerra ha anche il volto di bambini e bambine, di quei tanti ragazzi e ragazze che a Lanciano dicevano 'Okay'.
Le figlie della roccia. Camminare nella Storia. Testimonianze e documenti Borrelli Maria Saveria - Carabba, 2023 - Universale Carabba
Generazioni di donne e uomini filmati dalla fine dell'800 all'8 settembre 1943 per proseguire dopo la Liberazione. Un cammino tra storie di famiglie lamesi, foto, documenti, lettere, racconti e voci di donne con due guide speciali: le poesie del poeta calzolaio A. Del Pizzo e il diario del maiellino Donato Ricchiuti. Una storia scritta non dai generali o dagli ex gerarchi, ma il vissuto degli umili: lotta armata, prigionie, fughe, fame, sofferenza, dolore, sfollamento. L'Italia combatte anche così. Voci lontane per descrivere la lunga odissea della guerra in casa sotto le falde della Maiella.
La Resistenza taciuta. Le donne raccontano Borrelli Maria Saveria - Carabba, 2020 - Universale Carabba
A distanza di settantacinque anni dall'ultimo conflitto mondiale perché rievocare quei giorni bui quando il fascismo e la sua avventura di guerra produssero rovine, distruzioni, fratture esistenziali? I motivi sono almeno due. In primo luogo, per segnalare che la pratica del ricordare in tempi come gli attuali - nei quali l'adessità (come si dice con uno sgraziato neologismo) espunge dal proprio orizzonte tutto ciò che attiene al passato - è un modo per accostare il ruolo generativo del tempo, ovvero quell'aspetto della temporalità che consente di riconoscersi in comuni e condivise mappe valoriali e risvegliare sentimenti di pietas per persone, ambienti, accadimenti che, sebbene scomparsi, rappresentano comunque uno spazio da proteggere se non si vuole smarrire la percezione di essere parte di un tutto. Aver cura del linguaggio costruttivo del tempo (e della sua versione positiva, 'in apertura', che aggiunge e ordina, allaccia il prima al dopo, l'antecedente al successivo) significa, tra l'altro, sia tutelare la stessa società che rischia di collassare come progetto e come idea se si paralizza nel presente e nell'identico.