Bovolenta Marina Libri
Libri di Marina Bovolenta
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Un paese che vive Altrove. am' ricordo... Bovolenta Marina - Apogeo Editore, 2022 - Le Radici
Dal 'Sasso', un non luogo, o forse un rifugio del mito e di storie ormai irrimediabilmente perdute, inizia il lento andare per le vie di Corbola di Marina Bovolenta, che sosta davanti ad ogni abitazione, interroga i presenti se ancora qualcuno vi dimorasse, indugia davanti ad ogni bottega per riascoltare voci e risentire odori che si sono fissati sui muri ormai ammuffiti e anneriti dal tempo. Una processione della nostalgia dalle molte stazioni troppo silenziose. 'Con lo sguardo retrospettivo di adulta - afferma l'autrice - quello stesso mondo, riproposto, oggi mi sembrerebbe grigio e poco interessante, ma la magia di quel regno della mia infanzia mi è rimasta dentro e mi aiuta ad andare oltre la tristezza dei ruderi e delle case chiuse che troppe si incontrano percorrendo le strade di Corbola; la magia di quel vissuto mi fa sperare che una vitalità antica possa rinascere in altre forme, tra le cose abbandonate'.
I barcari raccontano i cavallanti. Uomini e mestieri del '900 alle radici della nostra memoria collettiva, un passato dimenticato di cui siamo eredi. Ediz. illustrata Bovolenta Marina - Apogeo Editore, 2019 - Le Radici
'Dopo l'alluvione del 1951 in Polesine, presso le osterie del paese, gli ultimi barcari di Corbola saldavano quello che ancora sopravviveva del loro antico mestiere con quello che volevano lasciare alla memoria collettiva: si raccontavano, trasformandolo nella loro epopea, un lavoro duro di viaggi, di esperienze commerciali e umane. Questo tra tossi da tabacco moro e l'intercalare dei giocatori di carte, sulle incerate umide dei tavolini in legno affumicato dalla stufa a carbone e dalla polvere del tempo. Ascoltavo da bambina queste storie all'osteria del nonno, poi ho continuato a sentirle per molti anni ancora durante i filò estivi: le serate erano un monologo nostalgico tra l'uomo di fiume e il suo passato, inesorabilmente fuori mercato col trascorrere del tempo.Da un filò estivo all'altro dei vecchi mestieri d'acqua del paese non è rimasta neppure l'ombra, perché i vecchi se ne sono andati tutti, perché i burchi non esistono più, perché le pigre bettoline di metallo, che hanno solcato il Po fino a poco tempo fa, già rimandavano l'immaginazione a uno stile di vita d'oggi, piatto e non evocativo.' (L'autrice)