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Libri di Alessandra Campo
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Fantasma e sensazione. Lacan con Kant Campo Alessandra - Aesthetica, 2020 - Preprint
«Il legame tra filosofia e psicoanalisi è oggetto di studi relativamente recenti. Sicché è comprensibile che, ancora oggi, vi possano essere, soprattutto tra i filosofi, degli studiosi scettici rispetto alla fecondità di quei lavori che, del nesso tra le due discipline, hanno fatto il loro oggetto, privilegiato, di interesse. Soprattutto tra i filosofi perché, al contrario, tra gli psicoanalisti, specialmente se lacaniani, una certa consuetudine ha abituato l'occhio e l'orecchio a sintonizzarsi con l'esistenza di un fattore comune tra quelle che, nondimeno, restano due pratiche radicalmente differenti. Jaques Lacan, infatti, è stato lo psicoanalista che, più di altri, ha aperto le porte della scienza fondata da Freud alla filosofia, e non solamente a quella del suo tempo. Lacan era un profondo conoscitore della tradizione filosofica occidentale nel suo complesso e, quantunque ne avversasse l'imprinting metafisico di fondo, sensibile, come fu, alla lezione di Heidegger, pure bisogna riconoscere l'impegno e l'assiduità con cui, durante tutto l'arco del suo Seminario, ha tenuto a confrontarsi con essa. Che lo abbia fatto nel tentativo di rendere intelligibile ciò che accade dentro le quattro mura della stanza d'analisi, per noi, non ha grande importanza. Ciò che conta è che l'ibridazione tra i due linguaggi sia avvenuta, e che sia avvenuta malgrado il peso dell'interdetto freudiano.» (Dall'Introduzione)
Tardività. Freud dopo Lacan Campo Alessandra - Mimesis, 2018 - Altro Discorso
In psicoanalisi la Nachträglichkeit ci mostra anzitutto una cosa: per fare un trauma occorrono due tempi: qualcosa diviene vero, ma solo 'dopo'; l'effetto tangibile di un'esperienza appare sempre più tardi e un ricordo rimosso diventa trauma solamente nachträglich, tardivamente. L'intuizione di Freud è che l'inconscio è qui, nella coscienza, secondo una relazione di coesistenza e simultaneità difficile da pensare e tuttavia ineludibile: c'è qualcos'altro, ma non in un altrove trascendente. Per questo dove l'inconscio è (wo Es ist), in atto, là l'Io sarà stato (wird Ich gewesen sein), sarà stato un fatto o un significato. Il ritardo è irriducibile perché è strutturale ed è tutt'uno con le cose. Il ritardo è anzi la cosa stessa, ma non è l'assoluto. La Cosa s'attarda ma è simultanea. Che l'effetto tangibile di un'esperienza appaia solo più tardi e che qualcosa divenga vero unicamente dopo significa allora, come affermano i filosofi del processo, che 'il tutto non è dato' e che l'inconscio è reale.