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Sacrificio e sacerdozio. Letture del Levitico tra giudaismo e cristianesimo Candido F. (Cur.) Moro C. (Cur.) Noce C. (Cur.) - Morcelliana, 2021 - Studi E Mat. Di Storia Delle Religioni
Sezione monografica /Theme section Sacrificio e sacerdozio Letture del Levitico tra giudaismo e cristianesimo Federica Candido - Caterina Moro - Carla Noce, Premessa Gian Luigi Prato, Il libro del Levitico e le sue origini storico-letterarie nella società dell'Israele postesilico. Le istituzioni sacrali come strumento di autodefinizione etnico-religiosa Corrado Martone, Sacrificio e sacerdozio a Qumran Caterina Moro, Legge ebraica e manuali templari egiziani. Opinioni antiche e proposte di comparazione Massimo Gargiulo, I sacrifici del Levitico tra Filone e la tradizione rabbinica. L'atto sacrificale come ?????a Luca Arcari, Il Levitico come universo mentale e la sua riconfigurazione nella letteratura visionaria giudaica e nell'Apocalisse di Giovanni Enrico Norelli, Marcione e le spighe strappate Giovanni Filoramo, Libro del Levitico, processo di sacerdotalizzazione e legge divina tra II e III secolo. Alcune riflessioni Carla Noce, Il ricorso al paradigma del gran sacerdote levitico nella costruzione dell'ideale sacerdotale origeniano. Le Omelie sul Levitico Federica Candido, Prescrizioni alimentari e Legge alla luce di alcune esigenze ascetiche nel III secolo. Le proposte esegetiche di Metodio e Novaziano negli scritti De cibis Fabrizio Bisconti, Strumenti liturgici, segni e simboli nell'iconografia giudaica tardoantica. Da Dura Europos a Roma.
Perché credo. Interviste su Dio Candido F. (Cur.) Giorda M. C. (Cur.) - Sei, 2012 - Sestante
Perché credo? In che cosa credo? Sono le domande elementari e primarie sulla fede religiosa che tutti ci troviamo di fronte nel corso della vita. In un modo o nell'altro. L'abbiamo chiesto a persone che operano in diversi campi della nostra società e della nostra cultura, e questo libro ne è la relazione. Ecco qui un "assaggio" delle loro risposte: Il teologo: "Dire che credo nel Bene in generale significa dire che credo in Dio". La suora: "Credo perché c'è troppa bellezza a questo mondo; credo perché c'è gente che tutti i giorni fatica a vivere". Il politico: "l'importante è essere consapevoli del mistero". La giornalista: "Il fedele cristiano ama i nemici, perdona l'adultera, agisce per la giustizia, per la verità, per la semplicità". Il medico: "Il medico è come il prete: il prete tocca con le sue mani il Cristo nell'eucarestia, il medico ha a che fare con i malati, ossia lì dov'è Gesù, da amare e accogliere". L'imprenditrice: "Sono cristiana cattolica praticante. Credo nell'amore". Il filosofo: "Credo in te, perché è te che cerco di incontrare". L'attrice: "Dio è fiducia, fiducia che non è speranza: è 'ora e qui'". Lo scrittore: "In questa vita non saprò mai se Dio esiste o meno". La scrittrice: "Temo quelli che credono in Dio e non credono nell'uomo". Il professore: "Sono stato tirato su cristiano, mi ci trovo bene".
Isabella di Rocavecchia, la croce e la mezzaluna Candido Franco - Lupo, 2010 - Varia
Negli anni cruciali in cui le potenze marinare si contendono le rotte del Mediterraneo ed i suoi porti in nome di interessi commerciali, Venezia, Napoli e Istanbul nell'alternarsi di ambigue alleanze e di scontri frontali trascinano nella lotta le propaggini dell'Italia meridionale e le popolazioni locali. Su questo sfondo agitato si staglia la figura limpida e appassionata di Isabella di Rocavecchia, data in sposa ad un uomo insensibile e cinico, disposto a strumentalizzarla per avidità. Il gioco perverso di Ladislao Tafuri, conestabile di Roca, si rivela però un'arma a doppio taglio: la fanciulla si scopre donna tra le braccia del principe Elkamil, e il loro amore capace di resistere oltre la diversità etnica e religiosa e di affrontare l'estremo sacrificio si trasforma in lezione di vera nobiltà d'animo. Così nascono le leggende.