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Libri di Fabio Coccetti
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Il frammento e la parvenza. Le immagini tra memoria e oblio Coccetti Fabio - Quodlibet, 2018 - Lavoro Critico
In virtù della sua natura ambigua, in cui convivono presenza e assenza, il frammento non si limita a innescare la riflessione sul passato; come un prisma, esso presenta la capacità di "rifrangerlo", separando ciò cui è possibile accedere da quel che risulta invece inafferrabile oltre la membrana dell'oblio. Se da una parte, infatti, il frammento sembra quasi sollecitare la reintegrazione in una struttura che lo risarcisca della ferita inflittagli dal tempo, dall'altra, tuttavia, esso ostenta una singolarità in sé completa, indisponibile a ogni richiesta di ripresentificazione. A questa immagine di scostante perfezione - un fantasma che, come si svela, subito si ri-vela - si è dato il nome di parvenza. Attraverso di essa si affaccia, per negarsi, l'alterità magnifica e terribile di quella realtà, preliminare e ingovernabile, che è stata sovrascritta, in cambio di un evidente vantaggio evolutivo, da una realtà seconda, rappresentata dal compiacente mondo degli oggetti fornito e gestito dalla mente-memoria. Da qui una teoria dell'oblio secondo la quale esso non ha a che fare solo con il passato inaccessibile, con quanto è divenuto tale perché passato oltre la membrana dell'oblio stesso, ma. anche con l'indisponibilità essenziale di ciò che non è mai stato presente perché situato preliminarmente al di là di quella membrana: mentre garantisce la separatezza fra i due piani, l'oblio avvolge nella sua nebbia l'azione della mente-memoria, così dissimulandoci che, nei nostri procedimenti, elaboriamo i prodotti di una realtà posticcia.
Piena di grazia. Da Bernadette all'industria delle apparizioni Coccetti Fabio - Manifestolibri, 2006 - La Società Narrata
Di Lourdes, ancora oggi il più visitato santuario del pianeta, tutti, bene o male, hanno sentito parlare. Meno note, ma avventurose e avvincenti, sono le circostanze per le quali questo paesino sperduto dei Pirenei diventò il prototipo di quel modo di vivere la fede in una dimensione organizzata di massa che ritroviamo in tante manifestazioni religiose della nostra epoca. Ancora meno nota, forse, è la figura di Bernadette Soubirous, la pastorella che proprio a Lourdes, nel 1858, vide per 18 volte la Madonna, riuscendo a calamitare a suo tempo, e per molti anni a seguire, l'attenzione di milioni di persone. Perfino Hollywood le dedicò un film. In queste pagine Bernadette riappare come una icona pop, un simulacro nella società dei simulacri, un contenitore disponibile a essere riempito dei desideri e dei significati di chi lo guarda.
L'eminenza grigia. Autobiografia della polvere Coccetti Fabio - Quodlibet, 2014 - Lavoro Critico
Un celeberrimo mito d'origine ha provato a svilire la polvere, equiparandola a un nulla che siamo stati e al quale ritorneremo. Ma la materia Grigia non cede al discredito e alla diffamazione, e permane. Chiunque abbia a che fare con la polvere sa infatti che essa non compare, piuttosto ricompare: come il rimosso ritorna, identica a se stessa, là dove in fondo è sempre stata. Però, se ogni tentativo di rimuoverla è destinato a fallire e ci limitiamo di fatto, con le nostre grossolane operazioni di pulizia, a rimuoverla, a metterla in movimento per l'ennesima volta, una ragione c'è: la nostra casa è anche la sua casa. Ogni equivoco nasce dalla colpevole rimozione di questa evidenza. Il suo destino, a differenza del nostro, è di restare e, soprattutto, di resistere, sopravvivendo alla disfatta dei nostri sistemi di produzione del senso. Così, fra Bacon, stoviglie da cucina, urne cinerarie, foto di un bob assassino, Duchamp, menti lucide, specchi infranti, Giacometti, Morandi, Parmiggiani, mondi fluttuanti, taccuini magici e arti fantasma, la biografia della Grigia è anche il racconto di una eternità fragile che, con il suo rumore silenzioso, non smetterà mai di interpellarci.