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Il vangelo secondo Robert Bresson. Il cinema come ricerca spirituale Corsani Alberto - Claudiana, 2011 - Nostro Tempo
In quarant'anni di carriera, Robert Bresson ha affrontato i temi chiave del cinema moderno europeo: la sofferenza, la solitudine, il male, ma anche la speranza, la redenzione e la grazia. Delle opere di questo grande maestro, che di fatto ha inventato un linguaggio cinematografico personale e alieno da ogni concessione allo spettacolo, Alberto Corsani propone in queste pagine un'interpretazione che cerca di sottrarsi a due rischi ricorrenti nella letteratura critica su Bresson: da un lato, il compiacimento per il dolore inteso come via per la salvezza e, dall'altro, la radicale negazione della presenza di Dio nel mondo.
Con il film e senza. Appunti sul cinema pensando ad altro Corsani Alberto - Seb27, 2003 - Laissez-Passer
Con il film e senza. Appunti sul cinema pensando ad altro - Seb27
Il libro che affiora. Suggestioni dal cinema di Ingmar Bergman Corsani Alberto - Seb27, 2008 - Laissez-Passer
Nel corso della lunga carriera cinematografica di Ingmar Bergman, una serie di film ha affrontato direttamente le tematiche religiose, esprimendo ansie e inquietudini della cultura del tempo; ma anche in altre opere, che pure non sembrano altrettanto rivolte al trascendente né alla metafisica, si percepisce nel linguaggio e nelle messe in scena allestite dal maestro svedese un retroterra che rimanda alla sua formazione protestante e alla cultura biblica. Procedendo per coppie di film il percorso qui elaborato cerca di far emergere queste tracce, allo scopo di fornire un quadro interpretativo, certo non univoco né tantomeno esaustivo, ma utile per leggere celebri film secondo una prospettiva singolare. Si scoprirà che non solo di Dio o del suo silenzio si tratta, ma di un rapporto che coinvolge e chiama in causa anche le modificazioni a cui è andata incontro la società in un arco temporale di quasi sessant'anni. Cambiano i riferimenti sociali e quelli culturali, e cambia anche, in un certo senso, l'antropologia che il regista si trova di fronte: evolve, inesorabilmente, la disposizione con cui uomini e donne del nostro tempo sperimentano il proprio incontro con gli altri e la ricerca, eventuale, di una parola trascendente.