Cristan Maksim Libri
Libri di Maksim Cristan
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(Fanculopensiero) Cristan Maksim - Feltrinelli, 2007 - Serie Bianca
'Fanculopensiero. Forse non si può dire. Forse somiglia più a uno slogan che al titolo di un libro. Forse dà fastidio. E poi quelle parentesi. Perché? Ma vi è mai capitato di inseguire un obiettivo e di scoprire che avete impegnato tutte le vostre forze invano, perché quello che cercavate era altrove? Vi siete mai aggrappati all'orgoglio e all'ambizione finendo per ferire voi stessi e le persone che amate? Quante volte avete dovuto ammettere che fuori dal cerchio del vostro io non capite granché e giurate, mentendo, di aver cercato una strada negli altri e con gli altri?' Questa è la storia vera di Maksim, che da giovane manager in carriera in Croazia si è ritrovato a fare lo scrittore di strada a Milano. Lui stesso ammette che a un certo punto qualcosa si è bloccato dentro di lui. Tutto tranne la voce del suo rinato istinto, che gli diceva di andar via. Così prende il primo treno diretto a ovest e si stabilisce a Milano. Vive come può. E come capita. Spesso non mangia. Più spesso non dorme. Alle Colonne di San Lorenzo, ai piedi della statua di Costantino, in una delle sue lunghe veglie ha l'intuizione di cominciare a scrivere, di raccontare i suoi giorni e le notti, di mettere su carta i suoi pensieri.
(Fanculopensiero) Cristan Maksim - Lupo, 2006 - Sput. Libri Di Via
Zagabria, Croazia. Un fortunato giovane manager si dimena nel cuore del traffico. All'improvviso, probabilmente per uno squilibrio mentale, tra lo sgomento di tutti 'decide' di staccare la spina. Prende il primo treno in partenza. Milano, Italia. 'Costretto' a perseguire solo quello che gli da gioia (l'unico modo per sopravvivere) quasi subito finisce per strada, condividendo a pieno titolo la dimensione di chi sta ai margini, imparando a ricominciare. Il mondo della strada. Tra l'istinto e la follia, tra una visione ironica del mondo e di sè, s'inventa un nuovo mestiere, scrittore di strada. Libero da interferenze e aspetti materialistici della vita, trascorre e trascrive le sue giornate. Una catena di 'avventure' autobiografiche ai fini d'un esperimento umano del tutto inconscio. Poetico, filosofico, ironico, ridicolo. Fanculopensiero è tutto questo e molto, molto di più. Bastano poche pagine per scombussolare, prima, e scardinare, poi, il nostro modo di pensare (e di vivere) secondo pregiudizi e conformismi. Poche parole e l'incanto è compiuto: ti ritrovi sbalzato in un mondo magico, colpevolmente invisibile a chi scarpina pensoso in preda agli affanni di ogni giorno. Fanculopensiero si rivela, inesorabilmente, un romanzo polifonico ad una voce, in cui ogni dialogo è un monologo e viceversa. Il continuo, straniante bilico tra discorso diretto e indiretto ne è la manifestazione più evidente e fa dello scrittore un abile acrobata di parole fantastiche.