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Libri di Paola Cuneo Benatti
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Anonymi graeci oratio funebris in Constantinum II Cuneo Benatti Paola O. - Led Edizioni Universitarie, 2012 - Collana Della Rivista Di Diritto Romano
Nella Biblioteca Apostolica Vaticana è conservato un manoscritto (Pal.gr. 117) che contiene un'orazione funebre scritta in greco da un oratore anonimo. L'orazione non è un'opera inedita, ma ebbe diverse edizioni, purtroppo non del tutto fedeli al testo: solo il primo editore, il Morel, fra l'altro ebbe visione diretta del manoscritto. Destinatario dell'orazione era indicato dai vari editori come Costantino II: gli errori di trascrizione del testo hanno, però, indotto ad una interpretazione diversa, estudiosi tedeschi hanno pensato che il destinatario fosse Teodoro Paleologo, morto nel 1448. Certamente il copista è del XV secolo, ma dal suo stile si può evincere cheil testo è stato copiato qualche anno prima della morte di Teodoro Paleologo. Anche l'esame del linguaggio ci porta ad escludere che l'orazione possa riferirsi al Paleologo. D'altra parte, i riferimenti storici e giuridici fanno pensare ad un testo composto nel IV secolo: ad esempio i riti matrimoniali e funebri, il culto del sole, la correggenza imperiale. Il destinatario era allora Costantino II.
Ricerche sul matrimonio romano in età imperiale (I-V secolo d.C.) Cuneo Benatti Paola O. - Aracne, 2013 -
L'esame di numerosi testi giuridici conduce ad una lettura diversa del matrimonio romano. Fondamentale, anche nel matrimonio classico, era il consenso iniziale, estrinsecato in una forma determinata. Non si può escludere che il matrimonio possa essersi presentato nella realtà sociale e nella configurazione giuridica, come un atto che si concretava in determinate formalità nel cui compimento si identificava la nascita del rapporto. Nel tentativo di delineare un quadro giuridico non si può fare a meno di appropriarsi di espressioni e di riti che l'unione coniugale deriva dalla realtà sociale e religiosa. Nel tardo Impero non si ha una spaccatura netta rispetto all'epoca precedente, il matrimonio si costituisce ancora come un tempo, ma al modo tradizionale si affianca, fino ad assumere una maggiore rilevanza, la forma scritta, mutuata da alcuni usi delle popolazioni sottomesse ai Romani. Gli Imperatori tendono a non ammettere altre forme. Numerosi sono, poi, gli interventi imperiali che stabiliscono divieti matrimoniali.