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Libri di Ingri Aulaire
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Miti del Nord. Ediz. a colori D'aulaire Ingri D'aulaire Edgar P. - Donzelli, 2020 - Fiabe E Storie
In principio c'era Odino, il re degli dei, degli uomini e delle guerre, che governava il mondo alla testa delle Valchirie, le sue feroci guerriere. Accanto a lui, c'era il barbuto Thor, il dio del tuono, che brandiva il suo magico martello contro i giganti, gli eterni rivali. E poi c'era Freya, la dea dell'amore, alla perenne ricerca del marito sopra un carro trainato da gatti grigi; e soprattutto c'era Loki, il fratello di Odino, che col suo spirito cialtrone faceva sganasciare dal ridere gli altri dei. Loki il mascalzone «nella mia mente di bambino rappresentava l'unico vero dio, con quei suoi istinti contrapposti a concepire le cose e poi a sfasciarle, a fare e disfare complotti, a creare e distruggere mostri», scrive nella sua prefazione il narratore americano Michael Chabon. Ecco perché Loki è il più emblematico degli dei scandinavi, che a differenza di quelli greci sono mortali come gli umani e hanno una storia con un principio e una fine. Età di lettura: da 8 anni.
Miti del Nord. Ediz. illustrata D'aulaire Ingri D'aulaire Edgar P. - Donzelli, 2007
In principio c'era Odino, il re degli dei, degli uomini e delle guerre, che conduceva alla testa delle Valchirie, le sue feroci guerriere. Accanto a lui, c'era il barbuto Thor, dio del tuono, che agitava il suo magico martello contro i giganti, gli eterni rivali. E poi c'era Freya, la dea dell'amore, alla perenne ricerca del marito, per cielo e per terra, su di un carro trainato da gatti bigi; e soprattutto c'era Loki, il fratello di sangue di Odino, che col suo spirito cialtrone faceva morire dal ridere gli altri dei. Loki il mascalzone, 'il Dio del Niente in Particolare, ha rappresentato il dio della mia mente di bambino, con i suoi impulsi contrapposti di vandalismo e visione, immaginare cose e sfasciarle. E mentre faceva e disfaceva complotti, generava e cancellava mostri, contribuiva a ritardare e accelerare il termine delle cose, restava il dio della natura infinitamente complicata dello svolgere trame, del raccontare stesso', come dice Michael Chabon nella sua prefazione. Ingri e Edgar d'Aulaire catturano tutto ciò in una prosa immediata, magica e realistica al tempo stesso, che non si sofferma mai a scuotere la testa o a spalancare la bocca di fronte alle meraviglie e ai disastri che nelle loro raffigurazioni si fanno remoti e al contempo vividi.