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Saggio sulla filosofia tradizionale Noica Constantin Daini S. (Cur.) - Edizioni Ets, 2007 - Philosophica
Un'analisi della storia del pensiero e delle sue strutture, da Platone a Heidegger, senza trascurare contributi goethiani e biblici, porta Constantin Noica a formulare una nuova definizione di 'ragione' e a individuare i fondamenti di un'ontologia del divenire entro l'essere. Il saggio, che risente degli studi di logica negli anni del soggiorno berlinese (1940-44), e che al contempo ospita una profonda riflessione sulle categorie dialettiche tradizionali, quelle kantiane in primis, enuncia per la prima volta il postulato della filosofia noichiana, che verrà poi elaborato compiutamente in un saggio di un trentennio successivo, il Trattato di Ontologia, del 1981. 'Come esiste un posse che si rifiuta all'esse, ma ne esiste anche uno che rimanda come potenzialità a questo, così esiste un fieri che si rifiuta all'esse, ma anche un fieri che si coinvolge in questo: il divenire entro l'essere' (dall'Introduzione dell'autore).
Trattato di ontologia Noica Constantin Daini S. (Cur.) - Edizioni Ets, 2007 - Philosophica
L'ontologia tradizionale ha avuto come fine la contemplazione di un Essere Perfetto e elevato. Da Heidegger in poi, i filosofi si sono spesse volte rammaricati del fatto che un tale orientamento abbia condotto allo scacco dell'ontologia stessa. Ma che succederebbe se l'ontologia non partisse più dall'alto, da un Empireo dell'essere, ma dal basso? È ciò che si chiede Noica, in un trattato che racchiude trent'anni di riflessione filosofica. Partire dal basso può significare, innanzi tutto, restituire un tono più umile a una simile riflessione, nell'ultimo secolo sempre più impallidita di fronte ai successi della ricerca scientifica. Quest'ultima, difatti, ha saputo dissertare di più e meglio sui vari aspetti della filosofia tradizionale, screditando la filosofia stessa e la sua secolare autorità. L'unico dominio non ancora nominalmente affetto da scientismo è quello dell'essere in quanto tale: e, proprio per questo, di tutte le forme filosofiche possibili l'ontologia sembra presentarsi come quella dotata di maggior senso attuale. Ma se l'ontologia verrà reinaugurata 'dal basso', la contemplazione dell'essere non potrà non avere inizio e fine che nel quotidiano intramondano, nella datità delle cose che sono. È da queste premesse che si sviluppa il discorso noichiano, fondato su un severo richiamo al compito essenziale e sfuggente della filosofia: il poter dire che ogni cosa è nella misura in cui è, e il comprendere il mondo nella doppia accezione del capirlo e dell'avvolgerlo.