Delecroix Vincent Libri
Libri di Vincent Delecroix
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Naufragio Delecroix Vincent - Edizioni Clichy, 2024 - Gare Du Nord
«Lo so bene, avrebbero voluto che dicessi: Non morirai, io ti salverò. E non perché lo avrei effettivamente salvato, né perché avrei fatto il mio lavoro e la cosa giusta: mandare i soccorsi. Non perché avrei fatto ciò che si deve fare. Avrebbero voluto che lo dicessi, almeno dirlo, soltanto dirlo. Ma io ho detto: Tu non sarai salvato». Nel novembre 2021 il naufragio di un barcone di migranti nel canale della Manica provoca la morte di ventisette persone. Tra di loro numerose donne e anche bambini. Nonostante i ripetuti appelli per chiedere aiuto, il posto di controllo, che raccoglie i richiami, non invia i soccorsi. Ispirato da questo terribile e purtroppo ormai abituale fatto di cronaca, il romanzo di Vincent Delecroix, opera di pura finzione, pone la questione del male e della responsabilità collettiva, immaginando la voce e i pensieri di un io narrante che è poi l'operatrice del posto di controllo che decide di far morire quelle persone e che, forse, fa lei stessa un personale naufragio quella notte. Nessuno sarà salvato, ma la letteratura ci permette di dare un volto e un corpo a ogni figura dell'umanità. Scritto in uno stile altissimo che tuttavia penetra nel linguaggio semplice delle persone semplici, Naufragio è uno dei più straordinari libri sulla banalità del male, sulla sconcertante verità del mondo che ci circonda, sui percorsi che la mente può seguire in un contesto politico e sociale come quello che abbiamo di fronte, e diventa così una sorta di manuale-apologo universale sui meccanismi che guidano il più drammatico fenomeno contemporaneo.
La Tomba di Achille Delecroix Vincent - Excelsior 1881, 2010 - Dettagli
Achille. Può essere stato il vostro eroe, perché è il più grande degli eroi. O perché è il più bello, il più forte, il più coraggioso, il più inflessibile. Oppure perché incarna la purezza, oltre ogni limite. Ulisse e gli altri i personaggi dell'Iliade seguono tutti traiettorie circolari e cicliche. Achille cammina invece su una linea dritta, certo che non esista ritorno possibile. Sogna l'innocenza perduta, ma corre verso l'abisso. Racchiude in sé la condizione umana e la modernità. Come tutti noi. E Vincent Delecroix, mescolando l'emozione e l'intensità di un ricordo d'infanzia all'elegante distacco dell'uomo maturo, ce lo restituisce sotto una luce inedita, intima e profonda, in uno specchio che dà le vertigini.
La scarpa sul tetto Delecroix Vincent - Excelsior 1881, 2008 - Acquario
Al centro del romanzo, una scarpa abbandonata su un tetto parigino. Com'è arrivata fin lì, a chi appartiene? Di capitolo in capitolo, gli abitanti dell'immobile che si affaccia sul tetto forniranno ognuno una versione diversa di quella singolare presenza, specchio dei loro sentimenti e dei loro desideri. E, da un racconto all'altro, le possibilità, tragiche o comiche, si moltiplicheranno, intrecciando con grande brio stili e registri in una polifonia narrativa. In un crescendo di sorprese e colpi di scena incontreremo così una ragazzina che soffre d'insonnia, un ex marito vendicativo, un ladro senza una gamba, un trentenne che sogna la sua bella addormentata, un cane filosofo, un frivolo presentatore televisivo, una ragazza sofferente per amore e altri. Ognuno offrirà la sua versione, finché, nell'epilogo, con un'ultima, geniale piroetta, il mistero si risolverà.