Della Rosa Antonellini Maria Laura Libri
Libri di Laura Della Rosa Antonellini Maria
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Sul bordo del silenzio Della Rosa Antonellini Maria Laura - Il Ponte Vecchio, 2015 - Alma Poesis. Poeti Della Romagna Contemp.
Sul bordo del silenzio - Il Ponte Vecchio
Beatitudini terrestri Della Rosa Antonellini Maria Laura - Il Ponte Vecchio, 2018 - Alma Poesis. Poeti Della Romagna Contemp.
'Maria Laura appartiene al manipolo di poeti la cui poesia nasce certamente da una intensa necessità di esprimere il proprio mondo interiore, di rivelare movimenti d'anima e scoperte della vita e del mondo, e tuttavia nella consapevolezza che l'arte è raggiunta quando la parola si organizza in un universo compatto, in un organismo in cui tutto si richiami e si tenga: solo così, all'incontro di fantasia e raziocinio, il pensiero - per dirla con l'autrice - potrà farsi 'rondine' [Desiderio] e giungere a 'un altro cielo', e così 'liberare l'anima' in 'aquiloni di parole'. L'organismo che in Beatitudini terrestri si costruisce vive di molte rivelazioni e di molte scoperte, ma soprattutto vi si accampa il canto dell'aurora, una sorta di metafora ossessiva, luogo di segreti nascimenti, di nuove scoperte, di rinnovamento. Si tratta di una nota tenuta a pedale, perché l'aurora è assunta come l'ora di una piena di beatitudine, perché capace di nutrire l'anima 'di parole antiche [...] che giungono da altrove' e alle quali 'l'anima vibra di gioia / e si commuove di speranza''. Dalla presentazione di Roberto Casalini.
Paradosso felice Della Rosa Antonellini Maria Laura - Il Ponte Vecchio, 2009 - Alma Poesis. Poeti Della Romagna Contemp.
Come nel precedente In piena mancanza, Maria Laura ci chiama ad una poesia di particolare complessità, sorretta da originali architetture e, ancora una volta, animata da una tensione simbolica e metaforica di particolare intensità. E anzi, con più audace volontà sperimentale, si rinnova nel linguaggio e nelle curvature di una sintassi sempre tesa dal fervore della comunicazione 'densa', quella propriamente della poesia, nel cui dettato - come ci hanno insegnato formalisti e strutturalisti - tutto si tiene, tutto comunica, dal suono al senso, dal ritmo alle figure retoriche. Pare anzi che qui la poetessa, ancor più lucidamente che nel passato, sfrutti le risorse del linguaggio poetico nelle sue sonorità, dando uno spazio particolare alle figure della paronomasia, utilizzando largamente le suggestioni delle allitterazioni, sfruttando in consapevoli intenzioni le malizie dell'enjambement. Senza contare il fiorire di un gran numero di metafore particolari, quelle costruite mediante la semplice collisione di due termini.